Confiscata moto prestata ad un amico

ALBENGA

La proprietaria rischia di non vedere più la motocicletta e di dover pagare le spese per la custodia in un deposito a Leca d'Albenga


Presta la moto ad un amico per andare il discoteca, lui esagera con l'alcol e gli agenti della Polstrada lo denunciano per guida in stato di ebbrezza, sequestrando il mezzo. Quando l'avvocato chiede la riconsegna della Yamaha T-Max, la Prefettura respinge la richiesta in base a un decreto legge del 1992, secondo il quale "è sempre disposta la confisca del veicolo in tutti i casi in cui un ciclomotore o un motoveicolo sia stato adoperato per commettere un reato". La proprietaria rischia dunque di non vedere più la motocicletta e di dover pagare le spese per la custodia in un deposito a Leca d'Albenga, a causa del "favore".
Il sequestro è avvenuto a fine giugno e ieri mattina il legalealbenganese Mauro Vannucci (avvocato del possessore) ha depositato in tribunale un ricorso al giudice di pace. "La mia cliente è assolutamente estranea al reato di guida in stato di ebbrezza", scrive Vannucci nel reclamo. "Ad oggi, la proprietaria subisce un considerevole danno patrimoniale. Il sequestro preventivo per fini di difesa sociale non può sacrificare in modo indiscriminato i diritti patrimoniali dei cittadini, sottraendo loro la disponibilità di mezzi, che è lecita e non costituisce reato", sottolinea il legale.Vannucci ricorda anche la restituzione delle autovetture ai guidatori ubriachi, ordinata dal pubblico ministero savonese Alberto Landolfi.
"È inaccettabile questa disparità di trattamento tra chi guida unautomobile e chi viaggia a bordo di un motociclo o di un ciclomotore", aggiunge Vannucci, che osserva: "I diritti devono essere gli stessi per tutti e non possono cambiare in base al mezzo di trasporto. Se si applica alla lettera la normativa che ha colpito la mia assistita, si confiscano i veicoli a centinaia di motociclisti, nello stesso periodo in cui un magistrato decide di riconsegnare le automobili ai legittimi proprietari, responsabili dello stesso identico reato".


23/08/07 - ponentenotizie.it

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