Debiti, gioco e alcol

Debiti, gioco e alcol così un artigiano diventa rapinatore


CHE FOSSE un rapinatore anomalo si era capito subito. Quando, la mattina del 24 agosto, si era presentato davanti alla cassiera della filiale di Loano della Cariparma più che nervoso sembrava imbarazzato. Della serie: «Scusate, non so cosa sto facendo».

Aveva bisbigliato poche parole («Ho una pistola nel marsupio, datemi i soldi») e poi si era allontanato in tutta fretta con appena 2.300 euro. Poche banconote come le speranze iniziali di prenderlo. I carabinieri credevano di trovarsi davanti a uno dei tanti pendolari della malavita. Convinto di non essere mai identificato, tanto da agire a volto scoperto.

Nulla di più sbagliato. A mettere a segno il colpo è stato un savonese che con questo genere di cose non ha mai avuto nulla a che fare. Incensurato e gran lavoratore. Bandito per un giorno, anzi per pochi minuti, spinto dalla disperazione di aver perso al gioco tutti i soldi guadagnati in due mesi di onesto lavoro insieme alla famiglia. È l’incredibile storia di F. C., 40 anni, artigiano, residente in un piccolo centro della provincia, con i genitori non più giovani. Un uomo con alle spalle un passato difficile, bruciato dall’alcolismo e dal vizio per il gioco. Il primo problema lo ha superato, ormai da cinque anni. Il secondo è una “bestia” che non riesce a scrollarsi di dosso. Ci prova ma poi la voglia di una puntatina ha il sopravvento. Il lotto, il gratta & vinci. Ma soprattutto il casinò. È lì, a Sanremo, che F. C . è andato la sera del 20 agosto. Portandosi molti soldi, decine di miglia ia di euro. Che ha perso nel giro di poche ore. «Ritrovandosi - hanno spiegato i carabinieri di Albenga - disperato come mai era stato, senza soldi e pieno di debiti, con il mutuo da pagare, le rate dei fornitori, i genitori da affrontare». Troppo per una persona debole come lui. E così ha ripreso in mano anche il bicchiere: una birra, poi un’altra, infine una terza. Era seduto in un bar quando ha deciso di assaltare una banca. Ha fatto l’autostop sino a Loano e si è avviato verso la Cariparma. Ma era ubriaco e ha sbagliato porta finendo nell’ufficio dei promotori finanziari. Così si è limitato a chiedere qualche informazione su come poter ottenere un finanziamento. Poi è tornato sui suoi passi più convinto che mai: «Faccio la rapina». Ma ha nuovamente sbagliato porta finendo per la seconda volta dai promotori. Che, insospettiti, non gli hanno però aperto. Al terzo tentativo è finalmente riuscito ad entrare alla Cariparma. «Si è messo in coda davanti a uno sportello - hanno spiegato i carabinieri - e alla fine si è fatto consegnare i soldi». Pochi per risolvere i suoi problemi. Con una parte ha saldato un debito con un tabaccaio. E gli altri? «Sono tornato al casinò per giocare - ha raccontato davanti al sostituto procuratore Giovan Battista Ferro - nella speranza che la fortuna una volta tanto si ricordasse di me». Ma anche questa volta ha perso tutto. Nel frattempo i carabinieri sono arrivati sulle sue tracce. Grazie al filmato della banca e alla memoria di un maresciallo che aveva notato l’uomo aggirarsi a Loano. Il resto è storia di ieri quando i militari hanno suonato alla porta dell’uomo. «Quando ci ha visti - hanno detto i carabinieri - si è quasi sollevato, come se si fosse liberato di un peso troppo grande per lui». È stato solo denunciato.

R. Sang. - 09/09/07 - ilsecoloxix.it

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