Allarme alcol tra i minori

Esagerano ogni settimana


Donata Bonometti

Il dato drammatico ancora una volta è ad appannaggio dei più giovani. Non è una conferma, è la brutta novità di un peggioramento: dai 14 ai 19 anni il 60% dei maschi e il 30% delle femmine ha bevuto almeno un superalcolico nell’ultima settimana. Vodka preferibilmente.

Risultano quelli che bevono di più in assoluto considerata una popolazione che arriva fino all’età anziana. Molti dei giovani, minori compresi, tendono anche al bere compulsivo, una volta alla settimana, in gruppo, attorno a una bottiglione di vino. Cresce l’affezione delle donne alla bottiglia, fino a qualche tempo fa una femmina ogni quattro maschi, oggi ogni 2.

Questi i risultati più eclatanti di un’indagine tramite questionari svolta dal Sert nella zona Valbisagno -Valtrebbia, la prima indagine che confronta la campagna alla città, con un’impronta di tipo sociologico includendo varie fasce della popolazione, modi e maniere di trasformare l’abitudine amica del nocino col dottore in visita o del bicchiere in osteria in un piccolo o grande pericolo.


Se risulta difficile fornire un risultato univoco perché le realtà si differenziano, l’“area giovani” è osmotica. Bevono tutti e tanto, troppo. Nel verde e nel cemento. Sullo sfondo c’è la recentissima relazione dell’Istat: la Liguria è la seconda regione dopo le Marche per quantità di alcol assunto con quotidiana regolarità. Dove sono finiti Veneto, Friuli, Piemonte? Sono dietro di noi. Il lavoro è stato portato a termine da Elena Ducci, psichiatra responsabile del Sert Valbisagno e attualmente reggente del Sert in seguito al pensionamento di Semboloni, lo psicologo Ivano Baldassarre che è coordinatore del progetto, Marco Gaspari assistente sociale ricercatore.

Domani ci sarà la presentazione del lavoro in un convegno che si terrà dalle 8 alle 18 nell’ex chiesa di San Salvatore a Sarzano alla presenza di nomi importanti fra gli altri Giuseppe Testino, Jole Oberti e Luigina Mariani, Gabriella Zanone e Gabriele Sorrenti, i sindaci dei paesi della Valtrebbia, i portavoce della Comunità Montana. Dunque sono stati distribuiti 2.352 questionari, con un capillare coinvolgimento di scuole, circoli ricreativi, associazioni, sedi di “croci” e di medici di base, locali pubblici, posti in cui veniva sistemata un’urna in cui depositare le risposte, rigorosamente anonime.

Le domande: quanto bevi rispetto a vino birra aperitivi e superalcolici e amari, la composizione del gruppo familiare e quanto un familiare bevitore trova ascolto, luoghi comuni sul bere (l’alcol fa bene al cuore, la donna che beve è peggio dell’uomo, acqua e vino fanno meno male, il bicchiere influisce sulla guida, bere fuori pasto fa più male) e le quattro modalità, gli stili della bevuta. Il consumo storico più diffuso nella zona rurale, tra le persone più anziane, rivolto preferibilmente al vino e ai pasti.

Il consumo problematico, che indica un malessere, più diffuso nella zona urbana e fra gli uomini, presente ma sottostimato fra le donne, spesso solitario. Vino birra e superalcolici. Il consume binge o compulsivo esteso nella fascia 14-34 anni e soprattutto 14-24. Un rito collettivo, soprattutto dei fine settimana. «Si beve per raggiungere lo sballo utilizzando l’effetto psicotropo del vino e non per il piacere del gusto» osservano Baldassarre e Ducci. Infine il consumo moderato: fra le donne di ambedue le zone, colpendo soprattutto l’età fra i 35-65 anni.

In campagna si beve più vino e meno birra, si è meno precoci nell’iniziazione all’alcol, aperitivi amari e cocktail sono quasi sconosciuti alle persone sopra i 45 anni, quanto ai superalcolici sono preferiti dagli uomini che abitano in città e più dalle donne di campagna. Che fare? Aprire un presidio Sert in Valtrebbia per esempio non sarebbe un’idea peregrina: per diffondere prevenzione soprattutto fra i giovani che dimostrano dai questionari di sapere poco dei rischi e della patologie correlate all’alcol, per correggere il tiro di alcune brutte abitudini e di alcuni luoghi comuni, favorendo l’utilizzo di unità di strada per avvicinare i giovani e giovanissimi e stabilendo una collaborazione con i gestori dei locali della zona.

11/10/07 - ilsecoloxix.it

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