Down: meno pregiudizi, più sostegno e cure

Uno slogan non può bastare, ma se riuscito è un buon inizio. E "+1 vale 1" questo pregio ce l'ha. Perché ha il merito di ricordare che con quel cromosoma in più (la sindrome di Down è una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più) si può vivere, amare, studiare, lavorare, ma per farlo c'è bisogno di sostegno, rispetto, opportunità.
Si apre con queste premesse la "Giornata nazionale della persona con sindrome Down" in programma domenica prossima e organizzata in oltre sessanta città italiane. Duecento i punti d'incontro allestiti per l'occasione, centinaia le tavolette di cioccolata del commercio equo e solidale in regalo a chi offrirà un contributo, tanto anche il materiale informativo distribuito dai volontari. Obiettivo della giornata, spiegano dal Coordinamento delle Associazioni delle persone con sindrome di Down, è modificare, attraverso una vasta campagna di sensibilizzazione e una corretta informazione, i tanti - troppi - pregiudizi e luoghi comuni che ancora oggi accompagnano le persone con quel cromosoma in più, in modo da realizzare una piena e reale integrazione nel mondo scolastico e in quello lavorativo.
Per questo la giornata non si rivolge solo a cittadini e mass media ma anche alle istituzioni, per stimolare, così, risposte "vere" per i Down: circa 38mila persone di cui il 61% con oltre 25 anni di età. Attualmente in Italia un bambino su 1200 nasce con questa condizione ma, grazie ai tanti passi avanti fatti dalla medicina negli ultimi decenni, l'aspettativa di vita si è allungata notevolmente sino a raggiungere in media 62 anni. A questi adulti bisogna garantire una vita il più normale possibile.


Info. www.coordinamentodown.it - (anna rita cillis) - 11/10/07 - repubblica.it

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