Bloccano lo scippatore, vengono picchiati

Hanno sventato il furto a danno d’una ragazza, usando metodi comprensibilmente energici. Ma il marocchino che stava sottraendo un portafogli, e che è dovuto scappare, è tornato insieme a quattro connazionali dopo aver organizzato una vera e propria spedizione punitiva contro una compagnia di genovesi, conclusa con due feriti e la denuncia dell’aggressore. «Un episodio che per fortuna ha avuto conseguenze limitate - ammettono in questura - ma preoccupante per la dinamica, che rischia d’innescare nuove tensioni». Sono stati i poliziotti della squadra volanti a ricostruire la sequenza di minacce e botte andata in scena poco prima delle due.


A quell’ora due ragazzi di San Fruttuoso, un trentenne e un trentaduenne, stanno sorseggiando una birra all’esterno d’un locale di via San Bernardo. La serata è piuttosto calda, nei vicoli, è la notte di Halloween e sono centinaia i giovani che affollano le strade della movida. Fatto sta che con la coda dell’occhio, entrambi notano il maghrebino mentre infila le mani nella borsa d’una ventenne, per rubare qualcosa. «Ci siamo mossi immediatamente - riferiranno poco più tardi alle forze dell’ordine - anche perché lui era vicino, eravamo in due e avevamo la certezza che avrebbe desistito». In effetti l’intervento riesce nonostante un battibecco e un paio di spintoni, con lo straniero che si allontana poi verso Caricamento.


«Lì per lì - hanno ammesso ancora al momento della denuncia - pensavamo fosse finito tutto». Di certo non immaginavano che nel giro di pochi minuti si sarebbe innescata la vendetta. Lo stesso marocchino autore del furto si è presentato insieme ad altri quattro coetanei e hanno preso di mira immediatamente i due ragazzi di San Fruttuoso, colpendoli pure con una bottiglia. La rissa si è chiusa con un fuggi-fuggi generale, che ha preceduto l’arrivo della polizia. E però mentre scappava uno degli extracomunitari ha perso a sua volta il portafogli, all’interno del quale era custodito il documento d’un ventenne nato a Rabat (Marocco) da tempo residente nel centro storico genovese.


Il trentenne genovese ha intanto raggiunto il pronto soccorso del Galliera, dov’è stato medicato per un profondo taglio alla testa, procurato quasi certamente da un coccio. Lo hanno dimesso nel giro di pochi minuti (la prognosi indicata sul referto compilato dai medici è di sette giorni), ma mentre stava lasciando l’ospedale insieme agli agenti, si è presentato un ragazzo - maghrebino - le cui fattezze erano in tutto e per tutto identiche a quelle della foto attaccata sul documento smarrito in via San Bernardo.


Non c’è voluto molto, a capire che si trattava della stessa persona coinvolta in precedenza nella zuffa. E nei suoi confronti - essendo trascorsa la flagranza del reato - è stata emessa per ora una denuncia in stato di libertà. L’obiettivo degli inquirenti è adesso quello di risalire ai complici: «È vero - rimarcano ancora in questura - che il centro storico è stato teatro talvolta di episodi di microcriminalità preoccupanti, ma le tensioni razziali sono sopite da tempo. E la speranza è che quanto accaduto l’altra notte resti un fatto isolato».


02/11/2007 - ilsecoloxix.it

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