Siringhe usate a 2 passi dai bambini

CATANZARO: SIRINGHE USATE A POCHI PASSI DAL PARCO GIOCHI PER I BAMBINI


CATANZARO - Tra i palazzoni di edilizia popolare del quartiere di Pistoia si colgono i segni di un degrado ambientale che si trascina da decenni, tra gli spazi condominiali e le aree abbandonate che fanno da cornice ad una quotidianità tristemente silenziosa, senza prospettive di cambiamento per i residenti rassegnati dal trascorrere del tempo senza risposte.


Il singolo intervento - dovuto ad un’amministrazione comunale che nel settore si è trovata ad affrontare emergenze continue sin dal suo insediamento - o l’interessamento di pochi a intermittenza, non basta più. Erbacce alte nelle aiuole dimenticate, sterpaglie che si confondono tra la spazzatura abbandonata dove capita, strutture consumate dall’incuria del tempo, dalla mancanza di manutenzione la cui esecuzione si palleggia tra amministrazione comunale e Aterp anche per le cose più semplici, come ripulire un cortile.
Ma questa volta, la situazione denunciata dal Comitato di quartiere “Pistoia” va al di là delle aspettative relative alle condizioni igienico-ambientali. Questa volta si parla di sicurezza, soprattutto per i bambini che scorazzano per le strade rincorrendo un pallone, non avendo altri spazi dove trascorrere i lunghi pomeriggi estivi.
Negli anfratti dei condomini, tra i viali più appartati delle case popolari, ma anche sotto i balconi dove corrono i fili per stendere il bucato, tra le bottiglie rotte e le schegge di vetro, tra le lattine e le buste di plastica, sono state rinvenute decine di siringhe abbandonate.
«È un fatto gravissimo e pericoloso - denuncia Pietro Guarnieri del Comitato di quartiere -. I bambini giocano a due passi da queste zone dove sono state rinvenute le siringhe: c’è chi decide di venire a bucarsi sotto i balconi, sotto gli occhi di donne e anziani».
La zona è quella di via Caduti 16 marzo, e le segnalazioni di intervento agli uffici competenti per la bonifica, al momento sembrano essere cadute nel vuoto.
«È necessario intervenire con urgenza, non solo per rimuovere le siringhe abbandonate - ha concluso Guarnieri - ma soprattutto per prevenire episodi di questo genere e fare in modo che non si debba mai raccontare di un bambino accidentalmente punto da una siringa».


26/08/07 - ildomanionline.it

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