Dimentichiamo il passato e festeggiamo il futuro

In una di queste belle serate di fine estate mentre cenavo nel cortile di una trattoria del centro, nel tavolo vicino un giovane per tutta la cena ha intrattenuto la ragazza di bell'aspetto con al quale era in compagnia, dissertando sulle proprietà del vino. Mai una battuta di spirito, ma solo un elenco certosino dei profumi e delle caratteristiche dei vini italiani e stranieri. La giovane non ha mai osato intervenire. Tale fatto di per sé banale, mi ha indotto ad una riflessione.
Siamo una società anziana monopolizzata dai vecchi. Non fermiamoci all'Italia, purtroppo tutto il Pianeta è invecchiato a causa della quotidiana aggressione dei suoi residenti come se fosse un tozzo di pane caduto disgraziatamente in un formicaio (termitaio). Negli ultimi anni l'invecchiamento è sempre più evidente a causa dei cambiamenti climatici. La vecchiaia per la terra incombe, le rughe sono manifeste e così la pelle è arida e ringrinzita.
Tutto ciò ovviamente è dovuto in gran parte all'opera dell'uomo. Ma non è solo la terra che è invecchiata, sono i suoi abitanti.
L'anziano pensa al mantenimento dei suoi privilegi, pensa a conservare il suo potere. E' naturalmente conservatore. Oggi gli anziani nel senso anche anagrafico sono ai posti di comando nel campo politico, economico, finanziario e financo nel tempo libero.
Tutta la società è organizzata per gli anziani. A titolo esemplificativo ma non esaustivo (come si dice) pensate, alla navi crociera, ai torpedoni di gitanti, agli alberghi-salute, al viagra.
I campeggi sono sempre meno affollati e di moda.
Pensate a tutte le ricorrenze per festeggiare il passato.
Pensate alla mania delle cose antiche o vecchie: dai mobili, ai vestiti alle ricette della nonna. Ciò che è vecchio e decrepito è bello.
Il messaggio è: salvare il passato e non pensare al futuro. Salvare le pensioni ed i diritti acquisiti.
Tutto ciò è legittimo se non fa venir meno il problema del futuro. C'è chi pensa con nostalgia quando c'era il fascismo, qualcun altro quanto c'era il comunismo in Russia. La situazione del pianeta: dalle guerre, alla fame, al clima è frutto di un pensiero vecchio. La classe dirigente di oggi è più adatta ad una clinica gerontologica di lusso che a governare questa società globalizzata e malata.
Pensare al futuro significa eliminare gli errori del passato: le metropoli che sono un cancro sociale, il traffico privato che deve essere limitato, cercando di creare città senza auto, l'energia che deve essere prodotta senza petrolio.
Le Nazioni devono essere eliminate nella prospettiva di una federazione mondiale. Le feste della birra devono esser soppresse, come le discoteche notturne e le notti bianche se vogliamo salvare i giovani dall'alcolismo e dai colpi di sonno.

Dimentichiamo il passato.
Smettiamola di organizzare le feste a base di alcool e droga e festeggiamo il futuro. E' ovvio che la festa del futuro dovrà essere inventata e dovrà essere senza animatori.


19/09/07 - Augusto Ridella - liberta.it

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