Disturbo bipolare: devo prendere farmaci a vita?

Soffro di disturbo bipolare: devo prendere farmaci a vita?


DOMANDA: "Soffro di disturbo bipolare e affettivo. Chiedo se è possibile per me guarire definitavamente dal disagio oppure se dovrò curarmi tutta la vita. Per me guarire significa non dovere più prendere farmaci. Grazie"


RISPOSTA. Non è sempre facile decidere quando iniziare una terapia a lungo termine poiché non esiste una regola generale ed è necessario valutare numerosi fattori come l’età, l’età di insorgenza del disturbo, la frequenza, la durata e la gravità degli episodi precedenti, la risposta ai precedenti trattamenti, le conseguenze che potrebbe comportare un nuovo episodio.
Il disturbo bipolare I nel 50-60% dei casi presenta recidive multiple, anche se con buon funzionamento interepisodico, nel 15% dei casi guarisce e in un terzo dei casi è cronico.
Nel considerare una terapia preventiva bisogna valutare anche il fatto che ogni nuovo episodio facilita la comparsa di ulteriori recidive, riduce la risposta alle cure, aumenta il rischio di cronicizzazione, comporta conseguenze negative sul piano familiare, sociale, e lavorativo.
L’aspetto più importante della cura di questo disturbo, pertanto, è rappresentato dalla messa a punto di un strategia terapeutica a lungo termine, o “profilattica”, che consenta di ridurre il rischio di ulteriori recidive e migliori le condizioni psicopatologiche nelle fasi intervallari.
Trattandosi di una cura prolungata è necessario stabilire una relazione terapeutica collaborativa e di fiducia che permetta di far comprendere meglio sia la necessità di un aiuto, sia i vantaggi e gli svantaggi connessi con l’iniziare, cambiare o interrompere la terapia.
La durata della terapia profilattica deve essere stabilita paziente per paziente in base alla gravità del decorso precedente, alla risposta – completa o parziale – ottenuta, alla tollerabilità delle cure e alle


02/09/07 - aipsimed.org

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