Ztl, cittadini disabili ingiustamente penalizzati

Egregio direttore,

il sistema di controllo telematico degli accessi alla Ztl che interessa il nostro centro storico cittadino, oltre a determinare innumerevoli disagi a molti cittadini bresciani e ripercussioni negative sulle nostre attività commerciali, rappresenta anche una evidente violazione dei diritti legislativamente tutelati delle persone disabili. Una recente sentenza del giudice di pace di Arezzo del 27 giugno 2006 stabilisce che "la verifica fatta anche a posteriori, con strumenti di rilevazioni e controllo, negli accessi in Ztl, della titolarità del permesso in capo a chi si assume trasportato del veicolo, incombe sull’Ente ed è onere dello stesso Comune operare in concreto assumendo le iniziative utili ad evitare abusi."
L’attuale modello organizzativo di accesso alla Ztl, uniforme per tutti i cittadini indipendentemente dalle oggettive condizioni di disabilità, prevede la richiesta preventiva di autorizzazione mediante comunicazione della targa del veicolo con il quale si intende entrare in centro storico. Questo sistema non è però conforme alla normativa del vigente codice della strada, come ha anche rilevato il giudice di pace di Arezzo nella sentenza sopra ricordata, ma nonostante questo alcune associazioni bresciane che operano per l’integrazione sociale delle persone afflitte da disabilità non riescono a far comprendere all’assessorato alla viabilità del comune di Brescia la necessità di rivedere il funzionamento del vigile elettronico. Il regolamento di attuazione del vigente codice della strada stabilisce che il permesso di circolazione di veicoli a servizio di invalidi con deficit ambulatorio non è vincolato ad uno specifico veicolo e ha validità su tutto il territorio nazionale. Riconoscere in capo al portatore di handicap dotato del contrassegno succitato l’onere di chiedere preventiva autorizzazione ad accedere alla Ztl comporta una evidente limitazione alla libertà di movimento dei disabili, come ha riconosciuto il giudice, in palese contrasto con la normativa vigente e anche con l’orientamento del legislatore che da tempo, in tutti gli ambiti, cerca di promuovere la piena inclusione sociale dei cittadini afflitti da disabilità.
È necessario che l’amministrazione comunale si adoperi pertanto per rivedere le modalità organizzative di funzionamento di questo sistema controverso e per quanto ci riguarda sbagliato ed eccessivamente rigido. Una soluzione potrebbe essere quella di dotare questi permessi di circolazione rilasciati ai disabili di appositi chips elettronici che vengano letti e riconosciuti dalle varie telecamere cittadine.
Non è accettabile scaricare sui soggetti più deboli le inefficienze gestionali di un meccanismo che piuttosto che valorizzare il centro storico lo sta blindando ed impoverendo economicamente e socialmente. Così come non è accettabile che ben quattro realtà associative importanti e rappresentative del variegato mondo della disabilità bresciana (associazione "insieme per l’integrazione sociale e diritti persone handicappate onlus", associazione "genitori di bambini e ragazzi con difficoltà onlus", coop. L’Aliante, coordinamento associazioni di volontariato di Botticino) non riescano a farsi ascoltare, in merito a tematiche così chiare ed oggettive nonché giuridicamente fondate, e neppure a farsi ricevere dall’assessore preposto che fa spallucce pur sapendo che questo sistema di rilevazione degli accessi viola palesemente la legge.

Fabio Rolfi, segretario cittadino della Lega Nord


01.09.07 - quibrescia.it

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