L'azzardo patologico nasce in famiglia

LA PROPENSIONE ALL’AZZARDO PATOLOGICO “NASCE” IN FAMIGLIA


Le famiglie con giocatori patologici presentano in genere anche casi di alcolismo, tossicodipendenze, disturbi di personalità antisociale.

E’ quanto emerge da uno studio della University of Iowa, finanziato dall’americano National Center for Responsible Gaming e pubblicato sull’ultimo numero di Psychiatry Research.

“C’è qualcosa in questa tipologia di famiglie, trasmesso di generazione in generazione, che aumenta la propensione dei suoi membri verso comportamenti impulsivi e autodistruttivi quali assunzione di sostanze, gioco d’azzardo, comportamento antisociale e spesso queste patologie si manifestano combinate nello stesso individuo” commenta Donald W. Black, professore di psichiatria alla UI, studioso della dipendenza da gioco da un decennio e curatore della ricerca.

Lo studio ha rivelato che l’età media intorno alla quale si manifesta la patologia da gioco è in generale 36 anni, con una significativa differenza per generi: i maschi sono più precoci (34 anni); ma le femmine, pur manifestando la patologia intorno ai 39 anni, hanno dopo questa età un più rapido peggioramento del disturbo.

Secondo Black i problemi legati all’azzardo sono fortemente aumentati negli ultimi 20 anni a causa della diffusione e della maggiore facilità di accesso al gioco: “quando le persone predisposte si trovano regolarmente esposte alle opportunità di gioco (casinò, bingo, lotterie, slot machines, ‘touch play’, internet, ecc.), hanno maggiori probabilità di sviluppare tale patologia”.

Black conclude con una sorta di monito, destinato forse più agli addetti ai lavori... "When you increase the opportunities, you increase the problem of gambling".


Marco Mozzoni - addiction.blogosfere.it

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