Lo scandalo del numero chiuso

Questa è la mia arma, questo è il mio scudo, questo è tutto quello che ho. Le mie parole su un foglio bianco come sfogo, come denuncia, come unico solo modo per far sentire la mia voce, affinché non resti chiusa nella mia mente, o un groppo nella gola, affinché non resti un grido nel deserto.

Questo è tutto ciò che ho e tutto ciò che posso. Quello che sta accadendo in questi giorni in Italia si commenta già da solo, non serve di certo la voce di una illustrissima figlia di “nessuno” a denunciare ciò che tutti da sempre sanno e ciò che tutti da sempre tacciono, per convenienza personale o peggio ancora perché chi è a conoscenza dei fatti non ne è interessato in prima persona.

Ed è così che questa nostra Italia va avanti, sull’omertà e sul silenzio. La bufera dello scandalo dell’Università italiana si sta via, via placando e quando il polverone si sarà nuovamente depositato sul suolo Italico, i vecchi equilibri si ripristineranno come e più di prima e i poteri torneranno al loro posto beffandosi di quanti hanno gridato allo scandalo e chiesto giustizia. Così, la proposta dal Ministro Mussi è stata la classica soluzione all’italiana. E’ evidente come la giustizia e la politica siano asservite a poteri ed interessi di gran lunga più forti dell’interesse del cittadino.

Così a neanche un mese dallo svolgimento dei test i “vincitori” del concorso si iscriveranno tranquillamente all’università, mentre gli altri staranno fuori a guardare. Chissà quanti i meritevoli, chissà quanti gli sponsorizzati, i paganti, i corrotti, i collusi che se la rideranno alla faccia di chi non ha un “Santo protettore” nella stanza dei bottoni. Sono giorni e giorni, che scrivo ai giornali, rilascio interviste sui TG nazionali, senza risolvere nulla se non sentirmi dire dalla gente che mi sta intorno: “Ma che ci sei andata a fare in TV? Ma che ci sei andata a fare a sostenere i test di ammissione, tanto si sa da sempre che se non sei raccomandato non passi! E poi una laurea ce l’hai già, cosa vuoi di più?”.

E già, perché combattere contro i mulini a vento? Me lo chiedo anche io a volte. Forse sono rimasta una delle ultime romantiche idealiste, che ancora segue il suo sogno: diventare medico. Certo, in fondo una laurea ce l’ho già (quasi due a dirla tutta!) conseguita anche in anticipo e con il massimo voti; in fondo ho continuato anche a studiare a prendere master, a fare corsi e tutto perché le porte della facoltà di Medicina e Chirurgia mi sono sempre state chiuse in faccia, perché i posti erano già “stati assegnati”, e così anche all’università per i dottorati di ricerca, anche lì, posti già assegnati. Tutto assegnato, tutto prenotato!

Mi chiedo, ma che razza di società sia mai questa e cosa potrà mai produrre se non investe sui giovani, se non si rigenera fin dalle sue fondamenta, se non dà accesso al sapere anche a chi non fa parte di un’èlite, se non offre a tutti la possibilità di mettersi alla prova e di contribuire al miglioramento sociale con le proprie capacità intellettive, con le proprie intuizioni, con la propria umanità? Sento azzardare proposte di legge ridicole per risolvere il problema delle graduatorie dando un punteggio extra a chi ha ottenuto un diploma di maturità con una votazione eccellente, perché in tal modo, spiegano, si tiene conto della “propensione allo studio”!

Bene allora diano un punteggio extra a tutti i laureati che ogni anno tentano invano il test di ammissione senza mai passarlo, credo che loro di propensione allo studio ne abbiano, e parecchia anche! Mi viene proprio da ridere, perché così per aggirare un ostacolo si ricorrerebbe a comprare i diplomi (cosa che già come risaputo avviene da tempo). Ma come si fa a giudicare una persona esclusivamente sul voto di maturità? Ci sono menti eccellenti (e la storia della scienza ne cita a bizzeffe) che a scuola non rendevano bene e poi magari hanno scoperto la teoria della relatività!

Quello che poi trovo letteralmente scandaloso è il numero chiuso in quanto tale. La Legge sul numero chiuso è indiscutibilmente anticostituzionale (viola quattro articoli della nostra Carta Costituzionale), antidemocratica ( viola il principio della libera espressione della propria personalità, cardine della democrazia ideata da Pericle e sancito dall'art. 3 della ns Costituzione) e socialmente discriminante. Ogni studente, ogni cittadino ha il diritto di potere esercitare il proprio diritto allo studio, un principio etico accettato dalla comunità e quindi ha il diritto di potere scegliere di intraprendere il corso di studi maggiormente affine alle proprie inclinazioni.

La tanto e troppo sovente citata necessità di un numero programmato determinata da una marchiana carenza di strutture non è ammissibile dal momento che in Democrazia le strutture devono andare incontro alle esigenze dei cittadini e non viceversa! Inoltre l’Università è finanziata da tutti i cittadini; è statale, appartiene quindi ai cittadini che possono liberamente accedervi avendone i requisiti (diploma di maturità). Privare un cittadino di scegliere significa privarlo di un suo diritto. Questo è anticostituzionale!

Molti studenti stanno prendendo in considerazione l’opportunità di trasferirsi in altri Paesi dell’Unione Europea, dove per l’appunto non sono state mai emanate delle direttive in tal senso. Ci lamentiamo della fuga di cervelli dall’Italia, e poi non diamo la possibilità agli studenti di poter avere una formazione universitaria. E chi non potesse permettersi di studiare all’estero cosa dovrebbe fare, rassegnarsi?! Cosa importa a me se in Italia ci sono troppi laureati in medicina? Ce ne sono altrettanti in giurisprudenza, scienze politiche, lettere etc, eppure tutto questo clamore non esiste, chissà perché?

Forse perché verrebbero intaccati poteri che sarebbero mal gestiti da questa oligarchia dominante? Gli Atenei italiani non sono pagati per fornire statistiche sui futuri impieghi, loro compito è istruire e far conseguire una Laurea. Sarà poi il cittadino a decidere come impiegarla. Le motivazioni per le quali ci si iscrive all’università possono essere molteplici; ci si può iscrivere per il puro piacere di farlo, senza mai esercitare, esiste ad oggi una legge che lo impedisce?

Quanto poi occorso nello specifico quest’anno ai test non ha fatto altro che riesumare ciò che ormai era ampiamente risaputo oltreché portare nuovamente alla ribalta internazionale un’Italia dedita all’illegalità, la solita Italia in cui non esiste meritocrazia ed in cui si va avanti solo con i compromessi, la solita Italia che si vede unita solo ai mondiali di calcio, altrimenti, ognun per sé. Durante lo svolgimento delle prove sono state commesse gravi illegalità, che la sottoscritta ha denunciato, e che non hanno avuto e non avranno nessun seguito!

I test di quest’anno poi erano assurdi e contorti, sono stati eliminati due quesiti, e molti altri erano altrettanto dubbiosi! Inaccettabile per un concorso su base nazionale dove ci sono Professori che hanno come unico compito quello di redigere un test. Provo una grande vergogna ed una grande amarezza a vedere questa mia Italia sbeffeggiata e vilipesa nei suoi valori; valori nei quali credo, diritti che rivendico e per i quali lotto, anche se un giorno forse qualcuno mi aprirà gli occhi ed io vedrò che erano solo dei grandi, immensi mulini a vento!

Elsa Grillo - 21 settembre 2007 - ilmessaggero.it

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