Austria. Sottovalutato uso cannabis

Austria. Consumo di cannabis: rischio sottovalutato


Statisticamente parlando, un cittadino su cinque dell'Europa centrale ha provato la cannabis almeno in un'occasione. Ed e' una cifra in crescita. Se nel 2000, in Austria, furono 7.727 le persone segnalate per la prima volta dalla polizia per abuso di cannabis, nel 2006 si arrivo' a 11.152, ossia a un incremento del 44,3%. Per il 2007 manca ancora qualsiasi dato. Mentre per molte persone la cannabis e' un'esperienza una tantum, il numero dei veri spinellati, vale a dire consumatori che hanno problemi seri con la sostanza, e' cresciuto notevolmente. Percio' gli esperti si dolgono che proprio per questo tipo di persone manchino strutture adeguate d'assistenza.
La cannabis e' davvero un problema trascurato? Secondo un assistente sociale, noto a Die Presse, operatore in un centro per tossicodipendenti finanziato dalla citta' di Vienna e desideroso di restare anonimo, "l'amministrazione usa consapevolmente belle parole per parlare del problema e tenta di dargli scientificita' attraversi i sondaggi". Non c'e' dunque da stupirsi se l'ultima indagine sulla dipendenza a Vienna, relativa al gruppo 15-29 anni, indica solo un 8% di consumatori di cannabis mentre a Graz, dove il monitoraggio e' piu' veritiero, le cifre parlano del 37% di consumatori occasionali nella fascia 12-25 anni. E anche considerando le persone che hanno provato la sostanza una sola volta nella vita, a Graz la quota e' del 59%, molto piu' alta del 34% di Vienna.
Una scoperta almeno altrettanto allarmante l'ha fatta Sophie Lachout del consultorio "CheckiT!" di Vienna. Se negli ultimi anni la quota dei fumatori occasionali e' rimasta piuttosto stabile, il numero dei fumatori "intensivi" e' molto cresciuto. Dal 1998, la percentuale di coloro che fanno uso dei derivati della canapa 20 o 30 giorni al mese e' salito dal 25% al 45%. Uno sviluppo inquietante, che l'esperto di droga e perito psichiatra del tribunale, Reinhard Haller, nel suo recente libro intitolato (In) felicita' del vizio spiega cosi': "Il fatto e' che in molti campi la cannabis comporta meno rischi di altre droghe. A preoccupare dovrebbe essere pero' l'assunzione di grandi quantita' che possono causare danni psichici rilevanti". Una realta' ormai provata scientificamente. Ma chi vuole rendere consapevoli dei rischi, trova difficolta' a discutere seriamente del tema cannabis. Per la Sinistra e' solo una sostanza euforizzante, contraltare della droga borghese alcol. A Destra, l'erba e la sua sostanza attiva Thc sono considerati "l'erba del diavolo". "Certo e' che, negli ultimi anni, sempre piu' persone si sono rivolte a noi perche' il consumo di lungo periodo li ha resi dipendenti", spiega la direttrice di CheckiT, Lachout. Secondo le sue stime, almeno un consumatore di cannabis su cinque ha problemi di dipendenza dalla sostanza. Il tipico spinellato ha diciott'anni, nel 70% dei casi e' maschio, e in passato e' stato trascurato dalla famiglia. Le conseguenze sono generalmente l'assenza di stimoli, paranoia e deficit cognitivi. Poiche' i dipendenti da cannabis solitamente non sono in condizioni di disagio paragonabile a quello degli eroinomani o cocainomani, si rifiutano di mescolarsi a quest'ultimi e quindi evitano i centri d'assistenza. Non e' un problema da poco, secondo Sabine Haas dell'Istituto federale austriaco per la sanita' (Oebig). "In linea di principio, le strutture d'assistenza ai drogati sono accessibili a tutti i tossicodipendenti. Ma poiche' i consumatori di cannabis non vogliono condividere il destino notevolmente piu' duro degli eroinomani, i quali occupano comunque la maggior parte dei posti disponbili, ecco che solo pochi di loro fruiscono dell'assistenza". Insomma, e' difficile dare una mano a chi abusa di spinelli. Haas chiede dunque una differenziazione dell'offerta, in modo che ci si possa dedicare, nei casi specifici, solo a chi abusa di cannabis. "Germania e Francia dispongono gia' di sistemi di questo tipo", aggiunge.
Tra le forze dell'ordine il problema e' vissuto in un altro modo. Fintanto che rimangono i "veri problemi" legati a sostanze quali eroina e cocaina, non ci si puo' concentrare ne' intervenire massicciamente sulla cannabis, spiega uno specialista di sequestri di droga. Anche perche' il danno provocato dalla cannbis non e' paragonabile alla concorrenza "pesante". "Mentre nello scenario che sta intorno a eroinomani e cocainomani abbiamo a che fare con rapine e omicidi, il consumo di cannabis e' finanziabile anche con la semplice paghetta", chiosa un funzionario.


10/10/07 - droghe.aduc.it

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