Fumo: prevenzione insufficiente

Fumo, Boyle (Oms): prevenzione insufficiente nell'Europa a 27


Roma, 29 ott (Velino) - Le azioni di prevenzione contro i danni da tabagismo alla salute nei paesi dell'Europa centrale e orientale vanno potenziate. È l’auspicio di Peter Boyle, direttore dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) della Organizzazione mondiale della sanità. Boyle è uno dei principali estimatori della lotta al tabagismo intrapresa in Ue dall’ex commissario europeo per la Salute, David Byrne, negli anni a cavallo del nuovo millennio. In questi anni, ha ricordato il direttore Iarc durante la conferenza di conclusione del progetto finanziato dall'Ue Health evolution monitoring - Closing the gap (Monitoraggio dell'evoluzione della sanità - Ridurre il divario), Bruxelles ha approvato la direttiva sulla pubblicità del tabacco e ha adottato una raccomandazione “lungimirante” sulla prevenzione del fumo. Entrambe le politiche si sono dimostrate strumenti estremamente validi per proseguire nella lotta al tabagismo nell'Ue15, in quanto il prezzo del tabacco è aumentato e il divieto di fumare nei ristoranti, nei bar e nei luoghi pubblici è ora sempre più diffuso. Ma, si legge su Cordis, l’ufficio delle pubblicazioni Ue, lo scienziato dell'Oms ha invitato a non abbassare la guardia. Al contrario, Boyle ha chiesto a Bruxelles di attuare misure ancora più stringenti, soprattutto perché, con l’Europa a 27, si è verificato l’ingresso di paesi dove serie manovre di prevenzione contro i danni alla salute causati dalle sigarette non sono mai state varate. A questo proposito lo scienziato ha sottolineato che “l'alcol è una questione che suscita enorme preoccupazione, ma il tabacco è sicuramente il problema principale da affrontare”.

Secondo le statistiche Ue, il tabacco è la causa più importante di decessi evitabili nell'Unione europea dove il tabagismo è responsabile di oltre mezzo milione di decessi ogni anno, che nell'intera Europa superano il milione. Si stima che il 25 per cento delle morti per cancro e il 15 per cento di tutti i decessi nell'Unione potrebbero essere attribuiti al fumo. Tutte solide ragioni, secondo il direttore Iarc, per “proseguire e rinforzare gli sforzi di Bruxelles ed estendere il cosiddetto ‘double blow against Big Tobacco’ (doppio colpo a Big Tabacco, ndr) ai nuovi stati Ue”. Attualmente, in sede di consultazione con i membri della Commissione europea e con gli eurodeputati, Boyle e gli altri scienziati del progetto di ricerca sono impegnati sul follow-up del loro progetto. Ciò comporterà nuove attività di ricerca sulla salute nonché di controllo e di costruzione di capacità nell'Europa centrale ed orientale al fine di colmare il divario con l'Europa occidentale. “Oggi è del tutto inaccettabile che, mentre avanziamo verso un'Europa unita, il continente proceda a due diverse velocità”, ha detto ancora Boyle a Cordis. “Abbiamo individuato varie alternative per progredire rispetto a questo problema e ora dobbiamo metterle in pratica”, ha concluso. “Io ritengo che spetti all'Ue realizzare in concreto gli investimenti. Perché non si tratta di tentare di guarire il cancro, si tratta di fare cose che conosciamo. L'Ue deve solo spendere il denaro in modo corretto e saggio e noi possiamo farlo”.


29/10/07 - ilvelino.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!