Lotta ai tumori

Premiata l’ematologia delle Molinette


L’ematologia universitaria dell’ospedale Molinette di Torino si è aggiudicata uno dei quattro premi nazionali «Vittorio Alfieri» finalizzati alla lotta contro i tumori. Il professor Mario Boccadoro e il professor Corrado Tarella hanno ricevuto il riconoscimento per le loro ricerche sul mieloma multiplo e i linfomi non-Hodgkin. Gli altri premiati sono stati il professor Umberto Veronesi, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, che si è distinto per la cura dei tumori della mammella, il professor Alessandro Massimo Gianni, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per gli approcci innovativi al trapianto allogenico di progenitori emopoietici, e il professor Massimo Martelli, in rappresentanza dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, per la terapia dei linfomi non-Hodgkin.

Il professor Tarella: «Grandi passi avanti nei linfomi non-Hodgkin»
I linfomi in questi anni hanno conosciuto un crollo verticale della mortalità. Ed è per i risultati ottenuti in questo ambito che il professor Corrado Tarella, dell’ematologia delle Molinette, è stato premiato. «Per i linfomi - spiega il professore Tarella - si sono fatti significativi passi avanti: alcuni nuovi farmaci, come gli anticorpi monoclonali e i fattori di crescita emopoietici, una radioterapia più efficace e meno tossica e un impiego ottimale dei farmaci a disposizione».
Torino e l’Istituto Nazionale dei Tumori hanno per primi identificato il ruolo delle cellule staminali circolanti, che hanno permesso di abbattere drasticamente la mortalità da autotrapianto. Nei cosiddetti linfomi B ad alto grado, le sopravvivenze sono molto aumentate. Addirittura nei linfomi follicolari avanzati, finora considerati inguaribili, sono state ottenute lunghe sopravvivenze senza segni di ricaduta.

Il professor Boccadoro: «Svolta per il mieloma multiplo»
«Il mieloma multiplo rappresenta un ottimo esempio di come i nuovi farmaci abbiano permesso di cambiare la storia della malattia. Oggi si ha risposta nell’80% dei casi, con un terzo di remissione completa - spiega il professor Mario Boccadoro, primario di ematologia delle Molinette di Torino -. Recentemente sono state introdotte molecole che si sono dimostrate molto attive in pazienti in fase di ricaduta, molecole che il nostro centro ha contribuito a sviluppare». È stato dimostrato che esiste una sinergia tra questi nuovi farmaci e la chemioterapia convenzionale, che migliora la risposta alla terapia e la sopravvivenza dei pazienti. «Sono state anche applicate con successo - continua Boccadoro - nuove procedure di trapianto allogenico non mielo-ablativo, molto meno tossico e più efficace».


24/11/2007 - lastampa.it

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