La generosità è una questione genetica

ROMA - Avari come Paperon dè Paperoni si nasce o si diventa? Sarà stata forse questa la domanda che si è posta un’équipe di ricercatori coordinata dal dottore Ariel Knafo del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Gerusalemme. Gli studiosi hanno, infatti, intervistato un campione di oltre duecento persone per stabilire se l'inclinazione alla generosità sia geneticamente programmata.

Direttamente online i medici hanno richiesto di fare una scelta tra donare e non donare denaro ed hanno scoperto che quelli che sceglievano di dar via parte o tutto il loro denaro differivano geneticamente da quelli che decidevano di tenerlo. Ogni giocatore poteva decidere di tenere l’equivalente dei dodici dollari che gli erano stati assegnati, o di darli tutti o in parte ad un altro giocatore anonimo. I partecipanti dovevano anche fornire campioni del DNA che venivano analizzati e confrontati con le loro reazioni.

È risultato che quelli che avevano certe varianti di un gene chiamato AVPR1a donavano mediamente quasi il 50% in più di quelli che non avevano quella variante. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati dalla rivista Genes, Brain and Behavior. Secondo gli scienziati, i risultati della ricerca potrebbero aiutare i biologi a capire la storia evolutiva dell’altruismo che può aver assunto un ruolo durante l’evoluzione umana per promuovere l’aggregazione sociale.


12 dicembre 2007 - diregiovani.it

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