Pedofilia, verso la castrazione chimica in Italia?

Quale punizione infliggere ai pedofili? A giudicare dal Parlamento italiano la soluzione più drastica - quella della castrazione chimica - non è da escludere. Alla Camera e al Senato, infatti, sono state presentate in questa legislatura circa dieci proposte di legge, in alcune delle quali, come in quella di Stefano Pedica (Idv), si chiede di ricorrere alla castrazione chimica per chi commette abusi sessuali sui minori.


Intransigenti anche Lega e FI. Il Carroccio, infatti, chiede di trattare la pedofilia alla stregua dell'omicidio. Anche FI è per la linea dura. La responsabile 'azzurrà di Famiglia e minori Maria Burani Procaccini definisce quella di Sarkozy sulla castrazione chimica «una buona proposta che è certamente meglio del niente che circonda le iniziative di contrasto alla pedofilia in Italia».


Ecco una sintesi delle principali misure di contrasto contenute nei disegni di legge presentati negli ultimi tre mesi. Si dividono, sostanzialmente, lungo tre linee guida: la prima volta a introdurre il reato di apologia anche per la pedofilia; la seconda mira a a rafforzare i controlli e a inasprire le condanne; l'ultima a modificare le procedure per le testimonianze dei minori.


1) A chiedere l'estensione del reato di apologia anche per la pedofilia ci sono varie proposte di legge tra cui quelle presentata dalla responsabile Giustizia della Lega Carolina Lussana, dal deputato di An Giulia Cosenza e da Rosario Giorgio Costa (FI). Si intende cioè punire con il carcere da tre a cinque anni chiunque istighi a commettere il reato.


2) C'è anche chi pensa alla nascita di un'agenzia nazionale specializzata per rafforzare i controlli. La propongono i deputati Verdi ed ha il compito di studiare e coordinare misure di contrasto al fenomeno. Può operare anche all'estero e deve istituire una banca dati.


3) Nei provvedimenti depositati da An nei due rami del Parlamento si riforma la procedura per l'ascolto dei minori nella fase delle indagini e in quella dibattimentale anche alla luce di quanto avvenuto all'asilo di Rignano Flaminio. Si chiede cioè che il minore sia sempre ascoltato da uno psicologo o psichiatra seguito dal magistrato magari attraverso «l'uso di un vetro specchio e di un citofono». Poi si introducono l«obbligo di denuncià e la sanzione per chiunque »occulti, distrugga o alteri« disegni o documenti che potrebbero aiutare a individuare violenze e colpevoli. Per i più pericolosi, Edmondo Cirielli (AN) propone infine il divieto di frequentare minori, anche se parenti, e luoghi di ritrovo per ragazzi: dai parchi giochi ai luna park


28/08/07 - itnews.it

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