Alimenti biologici, differenti eccome!

Solo poche ore fa citavamo, su queste stesse pagine, un'indagine condotta e diffusa da Altroconsumo relativa al reale valore aggiunto dei prodotti biologici rispetto a quelli convenzionali. Stando alle conclusioni dell'associazione di consumatori, gli alimenti bio non avrebbero registrato grandi differenze qualitative con quelli classici. Eppure, già la sola - e riscontrata - assenza di pesticidi e additivi non naturali dovrebbe di per sé far segnare una differenza non certo di poco conto.


A segnalare alla nostra redazione l'importanza di un'informazione più completa e corretta sul mondo del biologico è Roberto Pinton, segretario di AssoBio, l'associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici. È lo stesso Pinton che evidenzia, ad esempio, come la ''mini indagine'' di Altroconsumo abbia preso in esame appena 19 prodotti di sei diverse categorie merceologiche: tre prodotti per ciascuna, decisamente pochi rispetto agli 8.000 prodotti biologici presenti sul mercato italiano.


Inoltre, va chiarito che nel piccolo campione di prodotti biologici analizzato è stato rilevato un minor contenuto di grassi (l'8% in meno nei biscotti), zuccheri (il 10% in meno nelle confetture, il 17% in meno negli yogurt) e sale (nelle fette biscottate il 18% in meno), con una maggior quantità di ingredienti pregiati (il 21% di frutta in più nelle confetture, anche se il prezzo è superiore solo del 16,5%). Inoltre, differenti studi internazionali confermano come i sistemi di coltivazione bio migliorino la qualità del suolo oltre a quella dei prodotti stessi. Frutta e verdura biologiche dimostrano infatti una netta superiorità a livello nutrizionale, contenendo una maggiore quantità di sostanze utili al nostro organismo, come - solo per citarne alcune - vitamina C, beta carotene e polifenoli.

Altroconsumo si è soffermato, quindi, solo sulla presenza di grassi vegetali (sempre di produzione biologica, assolutamente non idrogenati, presenti solo in alcuni prodotti e in quantità minore che negli analoghi prodotti convenzionali). Quindi, a ben vedere, non ci sarebbe poi così tanto di sorprendente nello scoprire la presenza, peraltro non generalizzata, di ingredienti che oltretutto compaiono regolarmente in etichetta. Equivarrebbe, come sostiene il brillante Pinton, a proporre ai lettori titoli del genere: ''Sensazionale: scoperto del grasso nel Prosciutto di Parma Dop'', ''Stupefacente: Chianti docg pericoloso, contiene alcool'' o addirittura ''Scoop: c'è frutta nel succo di frutta''.


07/09/07 - jugo.it

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