Tornano le chimere

Londra ha autorizzato i ricercatori a utilizzare embrioni misti uomo-animale per produrre cellule staminali e curare malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La Chiesa insorge: "Atto mostruoso!". Dì la tua


Su tutti i quotidiani spicca una notizia: le autorità regolatorie britanniche hanno dato il via libera all'utilizzo dei cosiddetti embrioni misti (uomo-animale) per la produzione di cellule staminali utili a studiare cure per un gran numero di malattie. Anche se l'opinione pubblica si mostra nella sua maggioranza d'accordo, la notizia sta scatenando polemiche e proteste a non finire, non ultime quelle del mondo cattolico.

Ma cosa ne pensa invece la blogosfera? Nel diario di una brontolona si legge che "questa bella trovata risolverebbe il problema della mancanza cronica di ovuli umani, provenienti da un eccesso (troppo esiguo) di embrioni ottenuti allo scopo di fertilizzazione in vitro, ma non implantati. Questi esperimenti servono infatti a curare malattie come l'Alzheimer e il Parkinson". Anche se poi aggiunge: "Confesso di aver provato un senso di nausea all'apprendere la notizia. Sarà il mio solito oscurantismo morale, anzi il mio bigottismo moralistico, a tormentarmi la coscienza che, per quanto laica, si trova ogni tanto in sorprendente sintonia con la Chiesa...".

"Io rabbrividisco", si può leggere nel blog di Gattarina. "Qualcuno potrebbe avanzare l’obiezione che, in nome della ricerca scientifica, e quindi leggasi 'per salvare tutte le vite umane che altrimenti sarebbero destinate alla morte', è corretto che qualcosa venga sacrificato. Qualcun altro potrebbe rispondermi che quando si è vicini alle persone malate di tali mali, si diventa disposti a tutto. Beh, ripeto, non sono credente, ma penso che ci sia un limite a tutto. E piano piano, senza tanti scrupoli, questo limite lo stiamo superando".

Giuseppe Spadaro nel suo blog "muro contro muro" si mostra invece molto più possibilista sul tema: "La Gran Bretagna attualmente è il Paese con la legislazione più avanzata in materia di ibridi, ma esperimenti di questo tipo sono già stati condotti in altri Paesi. In Italia una decisione del genere sarebbe impossibile ma il rischio, nel non seguire le sperimentazioni internazionali, è l’allontanarsi dalla possibilità di dare contributi alla ricerca".


6 settembre 2007 - iberoblog.libero.it

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