Umbria crocevia della droga

L'Umbria crocevia della droga, ancora un morto per overdose: interrogazione in Parlamento


Un uomo è stato trovato morto all' interno di una autovettura parcheggiata in via Solatia a Perugia.
Era un 34 enne di Camerino e la causa della morte è una probabile overdose .
Con questo sono almeno 30 i casi di morte per droga in Umbria, la maggior parte dei quali in provincia di Perugia.
Molti di loro sono di altre regioni, a conferma che il capoluogo umbro continua ad essere un centro di approvvigionamento per i tossicodipendenti dell'Italia Centrale. Il problema del "pendolarismo" dei tossicodipendenti a Perugia è stato sollevato da parlamentari di Rifondazione comunista.
“L'emergenza overdose in Umbria richiede un intervento immediato del governo centrale a supporto delle regioni coinvolte”: è quanto affermano in un comunicato congiunto la senatrice del Prc Erminia Emprin Gilardini ed il responsabile delle politiche sociali dello stesso partito Francesco Puiobbichi.
“Da anni - sostengono - assistiamo ad un aumento dei decessi, che portano l'Umbria ad avere uno degli indici più alti d'Europa rispetto alla mortalità da overdose. Le cause di questa sono molteplici, ma non sfugge che fra queste ci sia un elevato fenomeno di pendolarismo che si concentra principalmente a Perugia e vede consumatori di sostanze provenire da tutta la regione e da regioni limitrofe.
Riteniamo - è detto ancora nel comunicato - che l'adozione di un piano interregionale che rilanci la politica dei servizi per le dipendenze fondata sui quattro pilastri della prevenzione, cura, riabilitazione e repressione del narcotraffico costituisce oggi lo strumento più efficace per contrastare il tragico fenomeno delle morti per overdose in Umbria, come nel resto del Paese.”

Sull’emergenza droghe una buona notizia viene dalla Spagna e c’è da augurarsi che presto venga esportata. Gli adolescenti spagnoli, secondo quanto riportato da "El Pais" e rilanciato in Italia dall’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori, imparano a temere le droghe. Dopo dodici anni di indagini, questa è la prima volta che si registra un calo nel consumo di hashish e cocaina.
Gli studenti dai 14 ai 18 anni sono più restii dei loro predecessori a consumare alcol, tabacco, hashish e cocaina. O per lo meno lo si deduce dall'ultima Encuesta Escolar, indagine elaborata nel 2006 tra 26.454 ragazzi e ragazze, alunni di 577 istituti pubblici e privati di tutta la Spagna.
In concreto, la percentuale di studenti, che aveva fumato hashish nei 30 giorni precedenti l'inchiesta è passata dal 25,1% al 20,1% tra il 2004 e il 2006 (una cifra mai tanto bassa dal 1998); quella della cocaina è scesa dal 3,8% al 2,3% (la minore dal 1996); per quanto riguarda il tabacco e' al 14,8% (era il 21,6% nel 1994) e l'alcol -la droga piu' diffusa- e' scesa al 58% (nel 1994 era al 74,1%).
Il cambiamento non dipende da una sola misura, affermano gli esperti consultati.
Ci sono alcuni fattori sottolineati: quando un ragazzo fuma uno spinello o sniffa una striscia di cocaina è più consapevole degli effetti negativi sulla salute, e non solo a lungo termine.
C'è poi un altro fattore, apparentemente contraddittorio: cresce il numero dei minorenni che partecipano ai programmi di disassuefazione. La spiegazione potrebbe essere che, oggi, se un ragazzo usa una sostanza, è probabile che conosca qualcuno che l'ha sperimentata prima di lui e ne abbia visto gli effetti. La conoscenza "agisce da semaforo rosso".


04/10/07 - iltamtam.it

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