Dai sert alla polizia il fallimento della tolleranza zero

Invecchiano i clienti dei servizi pubblici per le tossicodipendenze: secondo il ministero della Salute i ventenni sono poco più di dieci ogni cento, un terzo di quindici anni fa.
Merito dell'invecchiamento degli eroinomani cronici che hanno visto pochi rincalzi: anni di campagne d'ordine pubblico e d'immagine hanno intaccato seriamente l'appeal del "buco". Il dato inquietante è altrove: in un decennio sono più che raddoppiati i quindicenni in cura presso i sert, da 87 sono diventati 327. E sono quasi tutti cocainomani. Tra quelli che quindici anni fa si rivolgevano ai servizi pubblici, spontaneamente o per decreto della questura, i dipendenti da cocaina erano poco più di uno su cento: oggi superano il quattordici per cento.

Il crollo del prezzo a dieci euro per una dose ha messo la cocaina alla portata delle paghette degli adolescenti, spiega la Direzione centrale dei servizi antidroga del ministero degli Interni. Dal recente rapporto sui sequestri di stupefacenti effettuati in Italia il 2007 sembra proprio l'anno del boom per lo spaccio e il consumo di tutte le droghe. Da noi l'eroina è aumentata del 64,5 per cento, le droghe sintetiche e le pasticche del 214, la marijuana e l'hashish del 1517, mentre stiamo scalando rapidamente la classifica europea dei consumatori di cocaina: siamo al quarto posto, ormai in vista della capolista Spagna. La polizia s'organizza, proprio in questi giorni 208 agenti iniziano i corsi d'aggiornamento sulla droga previsti dal pon, il piano operativo nazionale sulla sicurezza, ma nei sert le contromisure scarseggiano: "Abbiamo imparto a gestire la dipendenza da alcol e da eroina - spiega Gian Luigi Gessa, direttore dell'istituto di neuroscienze del Cnr di Cagliari e tra i massimi esperti italiani di neurofarmaci - ma il mondo sta cambiando e la gente comincia ad usare la cocaina molto più dell'eroina". E allora c'è poco da fare: "per la cocaina non esistono attualmente farmaci adeguati, possiamo dare solo palliativi".

A leggere i dati si potrebbe ipotizzare che l'attuale legge sugli stupefacenti non funzioni: il giro di vite su tutte le droghe voluto dallo scorso governo di centrodestra ha avuto come conseguenza un esplosione dello spaccio e del consumo. A leggerli meglio si può provare a collegare l'exploit della cocaina ai troppi distinguo nelle tabelle che indicano i quantitativi di stupefacenti legalmente detenibili, suddivise per tipologia di sostanza: come spiegato in altri articoli di questa inchiesta, oggi la vita di un cocainomane è relativamente facile mentre le porte del carcere sono spalancate per i consumatori anche occasionali delle cosiddette droghe leggere. Tuttavia, dopo le censure alle Iene per il servizio sulla coca in parlamento e Fabrizio Corona e gli altri vip che definiscono disinvoltamente la cocaina "parte di uno stile di vita giovane e moderno", dopo il siluramento da parte del Tar del decreto Turco che aumentava gli spinelli legalmente detenibili, con le carceri piene di fumatori di marijuana e dopo il recentissimo occultamento della misteriosa morte in cella di Aldo Bianzino, hippy quarantenne arrestato per il possesso di poche piante di marijuana, l'attuale governo di centrosinistra non sembra impaziente di mettere mano ad una nuova normativa. E la promessa elettorale sulle droghe è finita a far compagnia a dico e pacs.


16/11/07 - di Valerio Di Paola - rivistaonline.com

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