Giovani, 'attenti all'alcol'

Chiusa positivamente la campagna di informazione condotta da personale Asl nelle discoteche più frequentate in estate. Su 1500 contatti oltre 1000 test del palloncino sono risultati positivi


Si è conclusa con successo la campagna di informazione condotta durante l’estate nell’area Gargano Sud da un gruppo di operatori del Dipartimento per le Dipendenze Patologiche di Manfredonia per la lotta all’abuso di alcol. L'iniziativa, sostenuta dall’Asl Fg, è stata patrocinata dalla Provincia e dai Comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata.

Alcuni medici e psicologi, coadiuvati da giovani volontari che avevano seguito un corso formativo presso il sert di Manfredonia, al sabato sera si sono recati nei locali e nelle discoteche più in voga e alle manifestazioni e concerti con forte presenza di ragazzi, allestendo appositi gazebo dove i giovani, avvicinandosi spontaneamente, potevano ritirare materiale, chiedere informazioni e, conservando l’anonimato, effettuare il test del palloncino per l’analisi rapida del tasso alcolemico (per poter guidare non deve superare lo 0,5 mg/l).

Il direttore del Dipartimento, dottor Matteo Giordano, esprime soddisfazione per i risultati ottenuti dall’iniziativa estiva denominata “Attenti all’alcol”. “Il riscontro –dichiara il dottor Giordano- è stato notevole. I giovani sono rimasti molto incuriositi dall’iniziativa ed in 1500 hanno affrontato senza problemi la prova del palloncino. Purtroppo 1100 sono risultati positivi. Comunque sono stati sensibilizzati, ma ancora fanno fatica a capire quali sono i limiti e i rischi. I ragazzi sanno che l’alcol finisce nel sangue, ma non conoscono la quantità oltre la quale si corrono seri pericoli”.

Secondo le stime del Dipartimento tra le persone che assumo alcol di età compresa tra i 14 e i 30 anni, il 5% dei maschi è un bevitore problematico, contro l’1% delle ragazze. Il dato si mantiene stabile negli ultimi due anni.

Per finanziare la campagna “Attenti all’alcol” sono stati spesi soltanto 5000 euro. In totale sono state predisposte 17 postazioni tenute aperte per l’intero arco della serata, dall’apertura del locale fino alla sua chiusura all’alba. “Un’'annotazione positiva -rileva Giordano- è per i gestori dei locali che, aderendo e collaborando all’iniziativa, hanno voluto dimostrare che il loro maggiore interesse non è vendere alcol ma far divertire i ragazzi senza dover per questo correre rischi quando fanno rientro a casa”.

Il progetto non si ferma all’estate. Il dottor Giordano annuncia infatti che, chiudendo tutte le strutture all’aperto, si sta pensando sia di intervenire presso le discoteche più grandi del territorio provinciale dove l’afflusso dei ragazzi è consistente, e sia di sensibilizzare i gestori dei pub affinché non somministrino bevande alcoliche ai minori di 16 anni.

Nei ragazzi sotto i 16 anni bere sostanze alcoliche può produrre effetti sul sistema nervoso centrale e sull'intero organismo. Non esiste una quantità "sicura" per il consumo di alcol: si può solo parlare di quantità a basso rischio, ma i rischi esistono per qualsiasi livello di consumo.

Le ricerche condotte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità provano che l'uso di alcol è visto spesso dagli adolescenti come un rituale finalizzato a creare legami e quindi permettere interazioni più distese: in sostanza, a sentirsi adulti, che l'abuso di alcol può essere la spia di condizioni psicopatologiche sottostanti, che spesso la mera proibizione rivolta ad un adolescente ottiene un effetto contrario a quello voluto e che bere più bevande alcoliche, in genere nel fine settimana, è un nuovo stile di consumo sempre più diffuso tra i giovani.

“Un'altra attività che intendiamo svolgere –aggiunge- riguarda le autoscuole che stiamo coinvolgendo grazie all’intervento e alla collaborazione della dottoressa Potenza. La nostra idea è quella di tenere noi stessi alcune lezioni all’interno del corso di formazione automobilistica con il duplice scopo di passare informazioni direttamente agli utenti, ai futuri automobilisti, e di sensibilizzare i gestori delle autoscuole affinché essi stessi sensibilizzino i formatori”.

16/11/07 - manfredonia.net

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