La solitudine abbassa le difese anti-stress

Washington - La solitudine e' un attacco alle nostre difese naturali anti-stress e potrebbe essere all'origine di disturbi come ansia, aggressivita', problemi cognitivi. A sostenerlo sui Proceedings of the National Academy of Sciences e' una ricerca dell'University of Illinois at Chicago College of Medicine, guidata dagli italiani Erminio Costa e Alessandro Guidotti, che ha scoperto un legame tra isolamento sociale e ridotta produzione di allopregnanolone, un ormone anti-stress.

Studiando i topi, i ricercatori hanno infatti osservato che l'ansia e l'aggressivita' che derivano dall'isolamento potrebbero risalire ad alterazioni dei livelli di un enzima che controlla la produzione a livello cerebrale dell'allopregnanolone. Lo stress che l'isolamento sociale provoca negli animali, e' assai simile a quello che si riscontra nell'uomo, che puo' essere responsabile di una serie di effetti, che vanno dall'ansia, all'aggressivita', ai disturbi della memoria. Gia' si sapeva che alla base dell'aggressivita', dell'ansia e della paura, c'e' l'attivazione di specifici circuiti nervosi che raggiungono l'amigdala, la regione del cervello 'responsabile' delle emozioni. Cosi' il gruppo di Costa e Guidotti ha cercato di capire che cosa avvenisse a livello dei neuroni di questi circuiti in seguito all'isolamento degli animali, e se non si verificassero alterazioni a carico degli enzimi necessari per la produzione di allopreganolone, un ormone in grado di ridurre lo stress. Quello che e' emerso, e' che effettivamente, mantenendo i topi isolati socialmente, i livelli di uno di questi enzimi, chiamato 5-alfa-reduttasi di tipo I, si riducono nettamente di quasi il 50 per cento. La riduzione dell'enzima e la conseguente, parallela, riduzione dei livelli dell'ormone, possono alterare i circuiti che portano all'amigdala e spiegare il comportamento aggressivo, forse legato all'ansia, dei topi socialmente isolati. Aver identificato questo meccanismo potrebbe aiutare a sviluppare farmaci capaci di trattare gli effetti dello stress anche nell'uomo.

AGI Sanità - 15/11/2007 - paginemediche.it

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