In crescita l'infezione da HIV fra gay e trans

Se fino al 2000 l’incidenza dell’HIV era scesa drasticamente grazie al lavoro delle associazioni gay-lesbiche, oggi i dati del contagio registrano un vero e proprio abbassamento della guardia nella popolazione omosessuale e trans, seppure con numeri inferiori al livello di infezioni della popolazione eterosessuale.» Lo fa sapere il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che oggi ha presentato il Progetto Coroh: Prendersi cura di sé migliora la salute di tutti.
Promosso e finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del VI Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS il Coroh nasce con una sinergia fra varie organismi: oltre al Mario Mieli partecipani, infatti, anche IFO San Gallicano e Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata - Centro AIDS.


L'obiettivo è quello di tenere alta la soglia di attenzione sui comportamenti a rischio che sono causa dell’aumento di nuove infezioni registrate: dal 1985 al 2000 la progressione della malattia era intorno al 4% mentre dal 2000 a oggi la percentuale si è impennata fino a raggiungere il 12%.


«L’introduzione delle nuove terapie (HAART) - rende noto il Mario Mieli - ha ridotto notevolmente il numero dei casi di AIDS e la mortalità associata e ha fortemente migliorato la qualità della vita delle persone con HIV; per contro si è sviluppato, anche nei soggetti più informati sulle modalità di trasmissione del virus, un calo di attenzione nei confronti dei rischi di infezione. Sono al pari responsabili del fenomeno abitudini sessuali sempre più diffuse come l’uso, durante i rapporti, di sostanze finalizzate alla perdita del controllo. Inoltre si è registrato un concomitante aumento dell’incidenza di altre infezioni a trasmissione sessuale (focolai di sifilide a Roma e Milano nella popolazione omosessuale maschile)».


Per questo, accanto all’attività di sensibilizzazione, «l’obiettivo dell’iniziativa è la formazione di una coorte estesa di persone omosessuali e transessuali su cui monitorare l’incidenza dell'infezione da HIV mediante un Sistema di Sorveglianza Avanzato. Al test HIV si affiancano inoltre i test che riguardano le altre infezioni a trasmissione sessuale, come la sifilide.»


Duplice il fronte di azione del Mario Mieli, che in questa sua attività sarà sostenuto dalla presenza della Pina di Radio Deejay: «un’azione di prevenzione e informazione (portata avanti in vari modi: per esempio attraverso la storica linea di assistenza telefonica del circolo e l’intervento degli operatori volontari del progetto nei luoghi di incontro e di svago) e un’azione di reclutamento di persone omosessuali e transessuali disposte a sottoporsi allo screening. Si punta inoltre a ridurre delle barriere di accesso e la diffidenza nei confronti del test.»


27 Novembre 2007 - gay.it

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