La stupra e poi la costringe a passeggiare

SONDRIO - Prima la stupra e poi la obbliga a fare una passeggiata con lui. Si erano sentiti al telefono, qualche giorno fa, dandosi appuntamento mercoledì alla casa di lei, in Valtellina, dove spesso l'uomo veniva dal Veneto a cercare lavoro. La donna, sulla trentina, gli ha offerto da bere, ma lui pretendeva altro e quando l'amica si è rifiutata l'ha minacciata dicendo di avere in tasca una pistola. «Non perdere tempo, spogliati subito» ha gridato l'individuo iniziando a picchiarla per costringerla con la forza ad avere un rapporto sessuale. Dopo lo stupro, l'aggressore le ha intimato di rivestirsi e, simulando sempre di tenerla sotto tiro con un'arma, di seguirla per un giro a piedi a Sondrio. Voleva probabilmente prendere tempo - ha spiegato in conferenza stampa il dirigente della squadra mobile di Sondrio, Carlo Bartelli, aspettando l'orario di partenza del treno per Milano».

LA FUGA TRA LA FOLLA - La vittima, sanguinante e con ecchimosi, a un certo punto, approfittando della ressa di persone al mercato cittadino, è riuscita a sfuggire al suo aguzzino, dando l'allarme a un'amica che le ha prestato i primi soccorsi mettendosi, a sua volta, sulle tracce dello stupratore. Il violentatore è stato individuato poco più tardi, nella serata di mercoledì, alla stazione del capoluogo valtellinese, mentre si apprestava a salire su un treno, e dove l'amica ha allertato un poliziotto di quartiere.
L'allarme è stato raccolto dal vicequestore Vittorio Fulli e dal dirigente della Digos Gianluca Cardile in quel momento a Morbegno per i servizi di controllo in relazione allo sciopero dei tir.



L'ARRESTO ALLA STAZIONE - Lo scalo ferroviario, con l'aiuto anche dei carabinieri e degli agenti di due pattuglie della polstrada e della volante, è stato evacuato da una ventina di persone, in quando si temeva che l'uomo fosse realmente armato. Quando il treno si è fermato è scattato il blitz dei poliziotti della mobile sul convoglio. Alessandro Pellizzaro, 31 anni, con precedenti per furti e rapine, residente a Venezia, cuoco disoccupato, è stato ammanettato e rinchiuso nel carcere sondriese di via Caini. La giovane stuprata, prima di essere condotta in ospedale dove i medici hanno accertato l'avvenuta violenza, ha riconosciuto come responsabile il 31enne veneziano.


13 dicembre 2007 - corriere.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!