«Squillo violentata», imprenditore in cella

MILANO — Una notte spericolata, all’insegna di sesso a pagamento e alcol, gli sono costati il carcere, con l’accusa di violenza sessuale. In galera è finito Paolo Nessi, 38 anni, imprenditore immobiliare bergamasco, già noto alle cronache per essere stato sospettato dalle autorità indonesiane di sapere qualcosa dell’omicidio della sua ex moglie, l’imprenditrice fiorentina Raffaella Becagli, massacrata a bastonate a Bali nell’ottobre del 2005. Il suo corpo venne ritrovato in strada, in una zona paludosa, vicino a un ponte, in un quartiere della città di Denpasar. Allora il capo della squadra Mobile di Firenze, Filippo Ferri, disse di non aver «ricevuto niente di definitivo dalla polizia indonesiana su Nessi»: «Ma stiamo facendo indagini— aggiunse—per fotografare la situazione attuale a seguito dell’esposto presentato dalla famiglia della vittima ».
I quotidiani locali continuarono per giorni a cercare notizie sull’uomo, anche a Bali. E lui fu costretto a fare anche una conferenza stampa per dire che con la morte di Raffaella, quella moglie bella e ricca, « non c’entrava proprio niente». Stavolta, però, Paolo Nessi non è riuscito ad evitare la galera. Lo hanno ammanettato lo scorso sabato i detective della squadra Mobile di Milano, mentre si trovava a Mantova a casa di alcuni amici. Deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di una prostituta brasiliana di 25 anni, con la quale aveva concordato un incontro a luci rosse in un albergo del centro a cinque stelle lusso, a pochi metri dal Duomodi Milano e non lontano dal teatro alla Scala.

L'aggressione risale al 22 giugno, quando Nessi decide di trascorrere una serata fuori dalle righe. A base di donne e whisky. L’imprenditore è deciso e su di giri. Abborda due «lucciole» da 500 euro a testa in un ristorante di tendenza e conclude l’affare. Tutti all’hotel che lui conosce bene, anche se non è un cliente gradito: spesso quando lo vedono arrivare, chiudono a chiave il frigobar, «altrimenti si scola tutto, anche anche il liquido di raffreddamento». Le ragazze pretendono i soldi in anticipo e lui inizia lo show. Dice di essere il direttore dell’albergo. Poi, mentre le giovani lo attendono in camera, scende nella hall e chiede del denaro che non gli viene dato. A questo punto, le due se ne vanno. Ma Paolo Nessi non si scompone e continua nel suo proposito di notte brava.
Contatta un’altra ragazza a pagamento e anche per lei scatta la proposta indecente: 300 euro per un paio d’ore d’amore. Ancora in camera, una delle centodiciassette di cui l’hotel dispone a partire da 566 euro al giorno. E, di nuovo, senza soldi. Stavolta, però, oltre a dire che è il direttore, l’imprenditore si vanta di essere amico di una nota contessa milanese, mostrando una foto che li immortala insieme. Ancora in bianco. Sono le due di notte. E al quarto tentativo con una brasiliana di 25 anni, le cose precipitano. Lui non paga e lei gira i tacchi. A questo punto Nessi, anche in preda ai fumi dell’alcol, va su tutte le furie e la spinge violentemente sul letto.
Poi la picchia e la violenta più volte. La ragazza tenta di reagire. In lacrime lo supplica di lasciarla andare. Ma lui è come impazzito. Lei, comunque, trova la forza di divincolarsi e di chiudersi dentro al bagno. Fino a quando, non sentendo più nessun rumore, esce e corre alla polizia a denunciare lo stupro. Paolo Nessi, nel frattempo, se n’era andato. La squillo racconta nei particolari l’aggressione. Mentre gli investigatori mettono a verbale anche le testimonianze della altre tre ragazze. Quindi sentono i testimoni dell’albergo. Così dopo una serie di indagini, viene eseguita l’ordinanza di custodia cautelare emessa del gip Fabrizio D’Arcangelo. Gli agenti della Mobile sono sulle tracce dell’imprenditore che però non è sempre a Milano. Dopo vari appostamenti decidono di intervenire quando si trova a Mantova.


Michele Focarete - 31 luglio 2007 - corriere.it

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