Morire a 16 anni per pagarsi gli studi

Cina. Molte scuole hanno scarso aiuto pubblico e sfruttano il lavoro minorile convincendo gli studenti a “stage” di lavoro estivo anche in fabbriche malsane con orari e condizioni peggiori degli adulti per misere paghe, incassate dalle scuole per pagare le rette e sopravvivere. La storia di uno studente, morto per il duro lavoro e l’incuria dei responsabili.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il 24 giugno 2007 Liang Xiaowen, studente di 16 anni del Maoming (Guangdong), ha iniziato uno stage lavorativo estivo, procurato dalla sua scuola, per pagare le tasse scolastiche. E’ morto un mese dopo per encefalite virale, privo di cure e assistenza e debilitato per le 11 ore di lavoro al giorno in fabbrica. La sua vicenda è emblematica di come le stesse scuole, scarsamente sostenute dallo Stato, sfruttano il lavoro minorile per sopravvivere.


Il China Labour Bullettin, prestigioso sito internet cinese che lotta per i diritti dei lavoratori, racconta che il padre di Xiaowen è molto malato e soffre da tempo di paralisi, la madre guadagna 200 yuan al mese (circa 24 dollari) per sostenere la famiglia. Così ha accettato la proposta della sua scuola, il Collegio di ingegneria elettrica della Cina meridionale, per un apprendistato estivo nella fabbrica Pusheng Plastics di Dongguan per 900 yuan mensili, per pagare le tasse scolastiche e portare qualcosa in famiglia.


Insieme a 30 compagni, ha pagato 165 yuan per viaggio e “spese amministrative”. Ma in fabbrica sono stati messi a lavorare 11 ore al giorno senza riposo festivo. Molti si ammalano con mal di gola, influenza, febbre. Xiaowen per 3 giorni ha la febbre alta, poi perde conoscenza e ha le convulsioni. Portato infine all’ospedale gli hanno diagnosticato un’encefalite virale. E’ morto il 27 luglio.


La fabbrica dice che la scuola doveva curare gli studenti e che c’è stata un’ondata di influenza che non dipende dal lavoro. Il Collegio, che quest’estate ha organizzato “stage estivi” per 300 studenti nelle fabbriche di Dongguan e Shenzhen, parla di “un disgraziato incidente”.


Lo Stato spesso non dà fondi alle scuole, specie quelle rurali, e molti scolari non riescono a pagare le rette. Così molte scuole, per sopravvivere, organizzano “programmi” di “lavoro estivo” (shuqigong) o “lavoro per studio” (qingong jianxue). Accanto a veri apprendistati, ci sono studenti sfruttati, che lavorano in fabbriche malsane con orari e condizioni peggiori degli adulti per misere paghe, spesso trattenute dalla scuola per pagarsi la retta. Spesso nessuno si occupa degli studenti, perché fabbrica e scuola si rimpallano la responsabilità.


“Liang Xiaowen è morto – conclude il Clb – non solo per l’encefalite, ma perché 11 ore di lavoro quotidiano lo hanno debilitato e nessuno si è preoccupato di curarlo bene quando si è ammalato”.


17/09/07 - asianews.it

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