Nei bar aretini, «tolleranza zero» contro l'abuso di alcol

A breve saranno affissi in bar e ristoranti cartelli per ricordare il divieto di somministrare alcolici a minorenni


AREZZO - Il presidente provinciale dei pubblici esercizi di Confcommercio Mearini: "i nostri locali sono luoghi di svago e i nostri clienti valgono più di un bicchiere d'alcol in più venduto una sera". A breve saranno affissi in bar e ristoranti cartelli per ricordare il divieto di somministrare alcolici a minorenni e persone in evidente stato di ebbrezza.

Un cliente vale più molto più di un bicchiere di alcol. È questo il motto con cui i pubblici esercizi aretini aderiscono alla campagna contro l'abuso di alcolici "Tolleranza zero", promossa a livello nazionale da Ministero della Salute , Ministero dell'Interno e da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio.

"I nostri locali sono e vogliono rimanere luoghi dello svago e del divertimento, dove la gente ha diritto di stare in piena sicurezza" dice Lucio Mearini, presidente provinciale della FIPE Confcommercio "non abbiamo nessun interesse a servire alcolici ai minori o tanto meno a chi ne fa abuso. Sarebbe un danno sociale per i nostri clienti, ma anche un danno economico e di immagine per il nostro locale, che potrebbe farsi una cattiva fama ed essere additato come poco raccomandabile dai consumatori". Insomma, per un bicchiere di alcol in più venduto una sera si metterebbero a rischio le consumazioni di tutti gli altri giorni.

"L'impegno degli esercenti è fondamentale. Siamo a contatto diretto con la gente, ne raccogliamo sfoghi e stati d'animo; in più, siamo in grado di percepire gli umori del quartiere o del paese dove lavoriamo" sottolinea Mearini. "Per questo possiamo essere portatori di dialogo, cultura e società, impegnandoci a sensibilizzare i nostri clienti sul problema dell'acolismo, che oggi sta mietendo vittime in molte fasce della popolazione, a partire dai più giovani".

A breve, gli esercizi associati alla FIPE esporranno in posizioni ben visibili cartelli o locandine per rammentare alla clientela il divieto di somministrazione di alcol a minori di sedici anni e a persone in evidente stato di ebbrezza. "Esattamente come è accaduto per il divieto di fumo, si tratta di un modo semplice ma efficace per ricordare di rispettare la legge", dice il presidente dei baristi aretini "a cui seguiranno una serie di iniziative per far passare il messaggio in maniera più coinvolgente, soprattutto ai più giovani".


04.09.07 - arezzoweb.it

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