Violenza sessuale in cortile, due arresti

Le manette, dopo due settimane di indagini di Carabinieri e Procura

Una storia di violenza e di coraggio si è conclusa martedì all'alba, con l'arresto di due giovani. Il coraggio di una ragazza costretta a rapporti sessuali nel cortile del condominio dove lavora, in centro, a Pinerolo. Ma che il giorno dopo ha trovato la forza di andare dai Carabinieri e denunciare i suoi violentatori.

Le indagini si sono concluse martedì 18, dopo due settimane. Erano le 6,30 quando i Carabinieri hanno arrestato due cittadini romeni, Ionut Pavel Ciocanas, 24 anni, e Drilea Catalin Ionut, 25 (rispettivamente in alto e in basso nelle foto a lato). Entrambi dovranno difendersi dall'accusa di violenza sessuale.

Le manette sono scattate in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pinerolo, Eleonora Pappalettere, su richiesta del sostituto procuratore Francesco La Rosa.

Entrambi sono stati portati nella casa di reclusione La Felicina di Saluzzo, con il divieto di comunicare tra loro. Al momento sono in attesa dell'interrogatorio di garanzia da parte del Gip.

Secondo una prima ricostruzione, nella tarda serata del 30 agosto i due giovani stavano in auto nel cortile di via Vigone, in posizione appena un po' defilata rispetto allo stabile dove vive lo stesso Drilea (che aveva l'obbligo di firma in caserma dopo un episodio di rapina di qualche mese fa). È stato lui il primo ad essere identificato grazie alla descrizione della vittima, che lo incontrava spesso uscendo dall'appartamento dove lavora come collaboratrice domestica.

Sulla ragazza, per tutelarla, non sono trapelate indiscrezioni. Se non sulla nazionalità (sarebbe bosniaca) e sul luogo dove risiederebbe, Riva di Pinerolo.

Quell'auto in cortile e la musica ad alto volume non erano una novità per il vicinato. Quella sera in macchina i due bevevano birra. Alla vista della ragazza avrebbero tentato di obbligare anche lei a bere. E davanti al suo rifiuto l'avrebbero immobilizzata dentro l'auto e costretta a turno a subire rapporti sessuali. Gli indizi raccolti sono risultati per gli inquirenti compatibili con la testimonianza della ragazza, che è poi andata all'ospedale Agnelli per farsi curare. Le indagini hanno portato a Ciocanas in un secondo tempo.


Luca Prot - 18/09/07 - ecodelchisone.it

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