Bagordi notturni: Marina Centro non ci sta

Locali sotto accusa. Richiesti più controlli alla Polizia Municipale e ai "poliziotti di quartiere". Proteste del comitato di quartiere.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Musica, alcol e schiamazzi notturni: il direttivo del comitato di quartiere Marina Centro dice basta.

Snervato dal proliferare di locali di pubblico esercizio o di intrattenimento, all’interno del centro cittadino, che esercitano la propria attività «senza il rispetto delle regole siano esse di natura normativo-amministrativa che di reale senso civico e di rispetto del prossimo», il quartiere sambenedettese, presieduto da Fabrizio Capriotti, lancia un grido di allarme accompagnato da un appello indirizzato all’Autorità di Pubblica Sicurezza e alla Polizia Municipale.

Viene chiesto di vigilare sul rispetto, da parte delle attività, delle normativa in materia di emissione di decibel, somministrazione di superalcolici, orari di apertura e chiusura dei locali e viene inoltre proposta l’introduzione di poliziotti di quartiere.

La querelle nasce perché i pubblici esercizi, alcuni situati anche a ridosso delle abitazioni nel pieno centro abitato, si trasformano spesso in discoteche all’aperto: «Le auto vengono non di rado parcheggiate in seconda o terza fila, impedendo così il passaggio ai pedoni o ad altri autoveicoli e alla chiusura dei locali sui marciapiedi, sui portoni delle abitazioni o sui davanzali delle finestre si assiste a un tripudio di bicchieri, bottiglie, residui e rifiuti organici di vario genere».

La situazione non è più accettabile da parte degli abitanti del quartiere i quali, lontani dal mettere in discussione il diritto che i gestori hanno di esercitare la propria attività, chiedono loro di farlo nel pieno rispetto delle regole.

Ma dalla controparte sembrano proprio le regole a non esserci o a essere sbagliate.

Il titolare del ristorante Vicolo Corto situato in via Neutro Spinozzi, condivide la posizione del quartiere per ciò che concerne la necessità di controlli in strada, anche affidati a “poliziotti di quartiere” e il controllo dei superalcolici distribuiti. Si trova però in disaccordo sulle lamentele riguardanti l’inquinamento acustico: la soglia di decibel consentita è già molto bassa,afferma.


04-10-2007 - Silvia Del Gran Mastro - sambenedettoggi.it

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