Reportage dall’inferno delle favelas

Hanno trascorso alcuni giorni di vacanza estiva a San Salvador Bahia i coniugi Lelio Cappelletti e Lidia Serafinelli di Acquapendente, lui alla soglia degli ottanta anni, lei più giovane, per rendersi conto di persona della situazione delle bambine e dei bambini adottati a distanza in quelle lontane terre da tante persone generose. Hanno realizzato un reportage con foto e filmati che hanno messo a disposizione del Movimento per la Vita di Acquapendente dai quali risulta come i bambini, orfani, abbandonati o sfruttati dai genitori, siano costretti, per usare le parole dei coniugi Cappelletti, «ad avere come madre la strada ed a contendere i pochi e poveri rifiuti di cibo ai cani ed ai topi, tra droga e prostituzione minorile». La loro testimonianza di foto e film è ben visibile, ma quello che hanno in mente e nel cuore è ancor più drammatico dei documenti prodotti. Per questo fanno appello a quanti loro definiscono «volenterosi» perché adottino a distanza, attraverso il progetto Agata Smeralda di Firenze, un bambino che ha bisogno di tutto: con appena 31 euro al mese quel bambino avrà vera e concreta assistenza presso i Centri gestiti dall'organizzazione che i coniugi Cappelletti hanno visitato e dei quali si sono compiaciuti. Il Movimento per la Vita di Acquapendente, tramite la presidente Gianna Bisti, ha ringraziato Lelio e Lidia Cappelletti per la testimonianza prodotta e le emozioni trasmesse e rilancia un'ulteriore iniziativa. «Abbiamo in programma — ci ha detto la sig.ra Bisti — di aderire anche al progetto Gemma, cioè l'adozione a distanza di una donna che desista dall'intenzione di abortire e di accompagnarla economicamente fino a quando il bambino avrà compiuto un anno e mezzo. Di questa donna l'adottante non saprà né il nome, né dove si trova. Sarà un gesto veramente anonimo, nel solo spirito della carità. Il nostro progetto è ancora in fase di sviluppo, ma presto renderemo noti tutti i contenuti». Adozioni di bambini, di anonime donne in difficoltà per una gravidanza indesiderata, ma che decidono comunque di portarla a termine grazie alla generosità degli adottanti. Una iniziativa, il progetto Gemma, già sperimentato da anni in molti centri viterbesi: il cuore delle persone, quando vogliono, è davvero grande.


di AUGUSTO SIMBOLI ACQUAPENDENTE - 01/10/07 - iltempo.it

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