Ucciso a pietrate e travolto con l'auto

COSENZA - Lo hanno trovato sotto la sua auto, travolto dopo essere stato colpito con violenza alla nuca con una grossa pietra: così è stato ucciso Antonio Saracino, un ingegnere civile di 33 anni, di Crotone. Ucciso lontano da casa, in una zona isolata a Dipignano, centro ad una decina di chilometri da Cosenza, città che la vittima conosceva bene per avervi frequentato l'Università e per esservi tornato, in questo periodo, per frequentare un corso per insegnante.
I motivi che hanno portato alla morte del giovane ingegnere, per adesso, sono un mistero. Incensurato, definito da tutti come una persona assolutamente tranquilla, Saracino non era sposato e a Crotone viveva con gli anziani genitori, entrambi invalidi. Negli ultimi anni, però, aveva trascorso molto tempo a Cosenza per motivi di studio ed in questo periodo divideva un appartamento a Rende insieme ad un collega. È anche per questo, oltre che per il luogo dove il cadavere dell'uomo è stato trovato, che gli investigatori, pur non escludendo alcuna ipotesi, hanno imboccato decisamente la pista dell'omicidio d'impeto a sfondo sessuale.
L'allarme è scattato intorno alle 4 di ieri mattina, quando i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno ricevuto la telefonata di un automobilista che ha notato sul bordo della strada una Peugeout 207. Giunti sul posto, gli investigatori hanno notato il corpo riverso sotto l'auto. A fianco della vettura alcuni effetti personali dell'ingegnere, segno che Saracino aveva ingaggiato una colluttazione con il suo o i suoi assassini. Una colluttazione conclusa da una violenta sassata alla nuca dell'ingegnere. È stato a questo punto che l'assassino è salito sulla Peugeot della vittima e, a marcia indietro, lo ha travolto. Quindi è fuggito, probabilmente, è l'ipotesi investigativa, a piedi. Poco lontano dall'auto, i carabinieri hanno trovato una pietra di grosse dimensioni macchiata di sangue.
A stabilire la causa della morte, comunque, sarà l'autopsia che sarà eseguita domani a Cosenza. Quello che gli inquirenti escludono con certezza, intanto, è la rapina. Addosso a Saracino, infatti, è stato trovato il portafogli con il denaro. Esclusa anche l'ipotesi della criminalità, sia per le modalità del delitto che per la personalità della vittima, gli investigatori hanno puntato sul movente passionale o sessuale. Anche perchè nella zona in cui è stato trovato il cadavere, hanno riferito i carabinieri, si svolgono incontri a scopo sessuale.
Quello che si sospetta, vista la violenza del delitto, è che l'omicida sia un uomo. Il giovane aveva trascorso con alcune amiche parte della serata che ha preceduto la tragedia. Poi, verso le 23, aveva lasciato il gruppo allontanandosi da solo. La soluzione del giallo, per i carabinieri, sta nel ricostruire quanto accaduto nel buco temporale che separa l'ultima volta che Saracino è stato visto vivo con il ritrovamento del suo cadavere.


28/10/07 - liberta.it

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