Bresciani sempre più "fatti" di coca

(red.) A Brescia si consuma il doppio della cocaina rispetto alla media italiana. Secondo i dati dell’Asl, nel 35% dei casi di abusi di sostanze seguiti dalle strutture sanitarie della nostra provincia è la polvere bianca a rendere schiavi i bresciani, contro il 16% medio del resto d’Italia.
Tra i consumatori di droga più giovani, sono addirittura il 50% quelli che si fanno di cocaina. E pochi tra quelli che fanno ricorso all’Asl ne escono: sono infatti solo il 10% le persone che riescono a liberarsi definitivamente dalla dipendenza.
Naturalmente quelli in cura dall’Asl sono soprattutto i tossici duri, gli schiavi dell’eroina. A Brescia rappresentano il 56% dei casi seguiti, ma nel 2001 erano il 78% a dimostrazione che questo tipo di droga devastante è in calo. Almeno da noi, visto che la media nazionale resta sul 73%.
Pensate, in tutto sono stati ben 3.316 i bresciani (in media tra i 30 e i 40 anni) che nel 2006 son stati presi in cura presso le 12 unità operative dei servizi tossicodipendenze dell’Asl, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Aumento che è stato poi confermato nei primi nove mesi del 2007, con 3.177 persone in cura (3.362, se si contano quelli del primo servizio privato, attivato a Ospitaletto).
Insomma, bresciani sempre più schiavi delle droghe, con i cocainomani al 35% del totale (ma in val Trompia sono il 51%), mentre secondo l’Asl è in aumento anche il consumo di alcol. Inoltre il 62% dei tossicodipendenti presi in carico assume diverse sostanze insieme.


04/12/07 - quibrescia.it

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