Bianchi: pene più severe e arresto obbligatorio

MILANO — Un provvedimento in corso di approvazione. Con pene più severe e arresto obbligatorio per chi causa incidenti in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma basteranno a fermare le stragi sull’asfalto? Punta molto sulla normativa in arrivo ilministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. «Le statistiche ci dicono che sono queste le cause principali degli incidenti: alterazione per droghe e alcol, oppure eccesso di velocità. Che spesso si accompagnano. Sanzioni e timore del carcere faranno da deterrenti ».

È una speranza o una previsione?

«So che stiamo andando nella giusta direzione. Ma ci muoviamo su due fronti. Da un lato la questione legislativa, che per le mie competenze si fermano al codice della strada. Chi si mette alla guida dopo aver bevuto troppo rischierà multe dai 500 ai 2.000 euro, sospensione della patente da tre mesi a un anno, arresto e carcere se provoca un incidente».


L’altro fronte?

«Quello dei controlli. Il piano concordato con il ministro Amato prevede di raddoppiarli. Entro dicembre dovremmo arrivare a un milione di vetture i cui guidatori verranno sottoposti al test per verificare il tasso alcolemico. È solo un primo passo, però, i controlli saranno comunque 4-5 volte in meno rispetto agli altri Paesi europei».


C’è ancora da fare dunque?

«Credo che il punto sia anche un altro. Va bene inasprire le pene, fare prevenzione, ma non basta cambiare il codice della strada. Se mi metto nei panni del cittadino comune che perde genitori, figli, o anche solo degli amici in un incidente stradale, mi aspetterei molto, ma molto di più dalla giustizia».


Vale a dire?

«Nel caso dei bambini uccisi sulla Caserta-Salerno, sapere che chi ne ha causato la morte ha potuto tornarsene a casa, così, è assurdo. Sinceramente credo che in un caso tanto eclatante, se si è accertato che il guidatore era in stato di ebbrezza, avrebbero dovuto arrestarlo».


Parla di arresto obbligatorio?

«Dico che ci sono episodi in cui non dovrebbero esserci dubbi né discrezionalità. Se c’è da cambiare il codice penale, lo si faccia, soprattutto quando il sentire comune va in questa direzione. Vorrei comunque fare un appello».


Dica.

«Chiedo al Senato che approvi al più presto le nuove norme del codice della strada. A fronte delle 14-15 vittime al giorno causate da incidenti, se solo esiste unaminimapossibilità di salvare qualche vita umana, penso che ogni giorno di ritardo potrebbe essere un’occasione perduta».




Grazia Maria Mottola - 15 luglio 2007 - corriere.it

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