Eutanasia, indagine dell'Ordine dei medici

Presentati ad Udine i risultati di un sondaggio interno

Ma solo il 18,2% degli interpellati ha risposto al questionario


Lo 0,7% ammette di averla praticata


UDINE - In tempi di dibattito politico su testamento biologico e
eutanasia, sono i medici a prendere la parola. E si tratta di un
intervento scientifico, per quanto il dato vada preso con cautela.
Secondo un'indagine interna all'Ordine, infatti, lo 0,7% dei camici
bianchi italiani ha praticato l'eutanasia o il suicidio assistito.



Il risultato dell'inchiesta è stato diffuso oggi, a Udine, al convegno
"Etica di fine vita", organizzato dalla Federazione nazionale degli
Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, incontro al quale
partecipa, tra gli altri, anche il ministro della Salute Livia Turco.




L'Ordine dei medici ha svolto nei primi mesi del 2007 un'indagine
campione, composta da 54 domande, sul rapporto tra etica e cure
palliative di fine vita. Il questionario è stato inviato a 8.950
dipendenti del Servizio sanitario nazionale e a 5.710 medici di medicina
generale, compresi nella fascia di età tra 30 e 65 anni.



Al questionario ha risposto solo il 18,2 % degli interpellati. Una
percentuale bassa, secondo il presidente della Federazione, Amedeo
Bianco, per il quale "la proporzione di risposta è limitata rispetto ad
analoghe ricerche internazionali", spia di un coinvolgimento solo
parziale dei medici italiani in argomenti per certi aspetti
professionalmente nuovi. La medicina, però, ha sempre fatto i conti con
l'etica, tant'è che, secondo Bianco, "il 72% di chi ha risposto ha
ritenuto importanti le proprie convinzioni religiose o filosofiche nella
pratica professionale".



La domanda più scottante del questionario era proprio quella relativa
all'eutanasia e al suicidio assistito. Lo 0,7% dei medici italiani ha
riconosciuto la propria pratica in questa definizione. Di qui a parlare
di un cambiamento culturale o di una tendenza in atto a pratiche
clandestine, la strada è lunga. E' lo stesso Bianco, infatti, a spiegare
che il campione preso in esame è troppo esiguo, e soprattutto che coloro
che hanno risposto, "oltre ad essere protetti da assoluto anonimato,
sono dotati di maggior interesse culturale per questi temi".



6 luglio 2007 - repubblica.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!