Italia. Iss identifica interruttori per produrre staminali del sangue

Dimostrata per la prima volta, nei laboratori dell'Istituto Superiore di
Sanità, la possibilità di "pilotare" la produzione in vitro di cellule del
sangue e di cellule primitive, le cosìdette staminali. Lo studio, pubblicato lo
scorso 24 giugno su Nature Cell Biology, apre la strada alla produzione
in laboratorio di cellule del sangue e cellule staminali ad uso terapeutico.



Si tratta, spiega lo studio pubblicato su Nature, di "un trattamento molecolare,
basato su alcuni micro-RNA (miR-17-5p, miR-20a, miR-106a), ovvero sui relativi
inibitori (anti-microRNA), ha permesso di produrre in vitro cellule
indifferenziate staminali del sangue (nello specifico globuli bianchi monocitari)".
La scoperta è opera di un team di ricercatori italiani dell'ISS, guidati da
Cesare Peschle, Direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia, in
collaborazione con i colleghi dell'Università di Perugia,



L'importanza di queste ricerche è testimoniata anche dal fatto che la rivista le
ha presentate in un articolo-leader di estensione eccezionale. Questo articolo,
tra l'altro, rivaluta l'importanza di uno studio precedente dello stesso
laboratorio dell'ISS, apparso nel dicembre 2005 su Proceedings of the National
Academy of Science, in cui veniva dimostrata la possibilità di pilotare in vitro
la produzione di globuli rossi o di cellule primitive staminali, rispettivamente
attraverso il trattamento con i miR-221/222 o gli anti-miR corrispondenti.



"L'identificazione e l'utilizzo di questi microRna, e dei rispettivi "anti-microRna"
-ha dichiarato Enrico Garaci, presidente dell'ISS- apre la strada alla
realizzazione di quella che potremmo chiamare la "fabbrica del sangue e delle
cellule staminali". Il trattamento studiato, infatti, rappresenta una sorta di
"interruttore molecolare" in grado di pilotare la proliferazione e
differenziazione delle cellule primitive: sia impedendo loro di differenziarsi
al fine di ottenere l'espansione delle cellule staminali, sia invece inducendo
la loro differenziazione terminale al fine di ottenere una produzione massiva di
cellule del sangue circolante. Si tratta di un risultato rivoluzionario, che
testimonia ancora una volta la validità del Programma scientifico Italia-USA
promosso dall'ISS, e si aggiunge ad altri importanti risultati ottenuti dallo
stesso laboratorio sulle cellule staminali tumorali e sui microRNA, pubblicati
in due altri articoli su Nature negli ultimi sei mesi.



"È ben nota la attuale carenza di sangue per le trasfusioni -spiega Cesare
Peschle
-, come d'altra parte è nota la necessità di espandere in laboratorio
le cellule staminali del sangue da utilizzare successivamente a fini di
trapianto (ad esempio, nel caso delle cellule staminali di cordone ombelicale da
trapiantare in pazienti adulti). Finora, non era possibile produrre in
laboratorio cellule del sangue ad uso trasfusionale e cellule staminali per il
trapianto. Infatti, non era possibile guidare le cellule primitive verso
un'attività proliferativa senza differenziamento (per la espansione delle
cellule staminali), o viceversa verso un'attività proliferativa assai marcata ed
associata a differenziazione terminale (per la produzione massiva di cellule del
sangue). Il trattamento con i microRNA e gli anti-microRNA su menzionati
rappresenta un "interruttore molecolare" in grado di pilotare le cellule
primitive a produrre cellule staminali o cellule del sangue. Nello specifico,
l'espansione delle cellule staminali viene favorita dal trattamento con
miR-17-5p/20a/106a e anti-miR-221/222; mentre la differenziazione massiva per la
produzione di monociti o globuli rossi viene indotta rispettivamente dal
trattamento con anti-miR-175p/20a/106a o con miR-221/222".



"Per quanto concerne il meccanismo di azione di questi microRNA -conclude
Peschle- la loro funzione di interruttori molecolari è dovuta al fatto che essi
regolano l'espressione di recettori preposti al controllo della proliferazione e
differenziazione cellulare. Specificamente, i miR-17-5p/20a/106a regolano
l'espressione del recettore del fattore di crescita monocitario (M-CSF),
preposto al controllo della differenziazione delle cellule primitive in monociti.
Viceversa, i miR-221/222 regolano l'espressione del c-kit, recettore del fattore
di crescita staminale (SCF), preposto alla proliferazione ed autoreplicazione
delle cellule staminali stesse".


06-07-2007 - aduc.it

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