Incidenti stradali, aumenta il numero dei giovani

Una della prime cause di mortalità tra i giovani sono, purtroppo, gli
incidenti stradali, ma questo non riguarda solo i giovani ma tutti.

Giusto per fare delle statistiche: in Italia nel 2006 sono rimasti vittime di
incidenti mortali 3446 persone, mentre nel mondo si stimano un milione e
duecentomila morti e circa 50 milioni di feriti anche con invalidità permanenti.
Le cifre sono molto preoccupanti non soltanto sotto il profilo umanitario ma
anche sociale; infatti, il costo degli incidenti arreca un danno di 34,733
milioni di euro (dati riportati dall'ACI) ripartiti per spese mediche, legali,
amministrative, giudiziarie...


Le cause degli incidenti stradali sono svariate e molte volte gli stessi
avvengono anche per colpa di molte strade non idonee che alcuni definiscono
“strade killer”.

Secondo la Polizia Stradale un'infrazione in aumento nel 2006 è stata quella di
utilizzare il cellulare in auto in maniera impropria.


Rimangono sempre in primo piano l'alta velocità, la guida in stato
d'ebbrezza, l'imprudenza che rappresentano le cause principali che provocano
incidenti anche mortali e molte di queste stragi avvengono proprio il sabato
sera e coinvolgono nella maggioranza dei casi i giovani.

Spesse volte è stato “puntato il dito” contro le discoteche che, detto da
alcuni, sono la causa di questi incidenti dovuti alla vendita di super alcolici,
allo spaccio di droga, agli orari e all’inquinamento acustico verso i quali il
giovane è sottoposto ma qui il responsabile è anche il giovane che
irresponsabilmente fa uso di droghe, si ubriaca e poi “normalmente” si mette
alla guida della propria auto (magari anche di grossa cilindrata) mettendo a
rischio la propria e altrui vita.

Guidare ad alta velocità per molti rappresenta un piacere, ma anche un forma di
competizione tra gli stessi automobilisti.


Le case automobilistiche fabbricano auto (anche utilitarie) sempre più
potenti e veloci che vanno oltre i 200 km/h, ma anche qui la responsabilità non
può ricadere solo sulla vettura veloce ma sulla prudenza e sulla responsabilità
di chi guida. Sulle nostre strade ci sono limiti di velocità che molto spesso
non si rispettano, ci sono strade poco illuminate, strette, con segnaletica
inadeguata o insufficiente che richiederebbero manutenzione e per questo occorre
essere prudenti.

E poi c'è la mancanza di senso civico o peggio ancora di inciviltà da parte di
quelle persone (spesso anche prepotenti) che non rispettano i semafori, non si
fermano sulle strisce pedonali, non indossano il casco, non danno la precedenza.


Una valida iniziativa tutta italiana dal titolo “Obbiettivo 2010 un traguardo
per la vita”, vede protagonista l'ACI che si impegna per quattro anni a
realizzare campagne di sensibilizzazione, corsi di guida sicura con l'obbiettivo
di cercare di dimezzare entro il 2010 gli incidenti mortali e i feriti sulle
nostre strade. Tutti dovremmo essere partecipi di questo impegno che, come ho
detto prima, riguarda la responsabilità dei cittadini, le case automobilistiche
(auto più sicure), la realizzazione di strade efficienti e sicure e,
soprattutto, la buona volontà del Governo italiano a realizzare il tutto.



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