Bimbi rom morti bruciati

BIMBI MORTI A LIVORNO: OSS.MINORI, STOP A TRAGEDIE ANNUNCIATE


(AGI) - Firenze, 11 ago. - “E’ intollerabile che simili tragedie, che sono sempre piu’ frequenti, possano aver luogo nell’ambito, non gia’ di un’Italia, ma di un’Europa che nel suo processo di emancipazione sociale ed istituzionale non puo’ e non deve consentire zone franche all’interno delle quali un inquantificabile numero di bambini e’ costretto a vivere la propria quotidianita’ in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie, privati del diritto alla scolarizzazione e, dunque, alla loro completa integrazione e di ogni altro diritto fondamentale proprio dei Minori”. Lo ha detto Antonino Napoli, vicepresidente dell’Osservatorio sui diritti dei Minori appena appresa la notizia della morte dei quattro piccoli rom. Per il vicepresidente dell’Osservatorio: “E’ necessario che il Governo intraprenda azioni che permettano alla Forze dell’Ordine di ostacolare la costituzione di campi nomadi formati da capanne insalubri prive di acqua, luce, gas, bagni e fogne ed in violazione delle piu’ elementari regole del vivere civile”. “Occorre sgomberare immediatamente tutti i campi nomadi - sostiene Napoli - e creare delle strutture ove questi soggetti possano risiedere, per periodi piu’ o meno lunghi, nel rispetto della loro cultura ma, soprattutto, delle leggi dello Stato”. Per il vicepresidente “va bene la tolleranza, l’integrazione ed il rispetto delle culture degli stranieri che si trovano in Italia ma altrettanto forte dev’essere la pretesa del rispetto delle leggi e della cultura del nostro Stato, compresa la legislazione sui vincoli urbanistici ed edilizi. Tale considerazione - tiene a precisare Napoli - non e’ il frutto di un’idea xenofoba ma un’istanza tesa a consentire a certe etnie, presenti nel nostro territorio, di vivere in sicurezza e sfruttando tutte le potenzialita’ di un Paese tra i piu’ evoluti ed ospitali al mondo”. Infine per Napoli “non e’ coerente perseguire, come e’ giusto, nei confronti di alcuni, piccolissime violazioni edilizie e poi consentire, ad altri, di vivere in baracche le cui tipologie costruttive risalgono alla preistoria”. (AGI)


12/08/07 - diritto-oggi.it

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