Eroe a Palinuro, salva 3 amiche e poi annega

PALINURO (SALERNO) - Un giovane di 26 anni, originario di Brindisi, è morto annegato per salvare tre amiche. La tragedia è avvenuta nelle acque di Palinuro, nel Salernitano. Pietro Maggiolini, questo il nome della vittima-eroe, stava facendo il bagno, in località «Saline» in compagnia di otto amici, quando una violenta corrente ha cominciato a trascinare il gruppo a largo. A quel punto Pietro, dopo aver messo in salvo tre amiche, è annegato. Èstato recuperato da alcuni bagnini e riportato a riva, ma i sanitari del 118, giunti sul luogo, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il cadavere è stato trasferito all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove sarà eseguito l'esame del medico legale.

«RITARDO NEI SOCCORSI» - Denuncia un forte ritardo nei soccorsi il capogruppo di Alleanza Nazionale al Consiglio comunale di Napoli, Luciano Schifone. «Ero sulla spiaggia di Palinuro dove è annegato quel ragazzo - spiega - l'ho visto travolto dalle onde e poi trasportato a riva esamine. Ho provato a chiamare il 118, insieme ad altri bagnanti, alle 13.15 per tre volte, mi dicevano di attendere ed è sempre caduta la linea - sottolinea - Solo alle 13.20 sono riuscito a mettermi in contato con i carabinieri. L'ambulanza è arrivata 20 minuti dopo».

«FORTI CORRENTI» - La tragedia nelle acque di Palinuro (Salerno) è stata causata dalle forti correnti. Michele Serio, bagnino del Lido Le Dune, adiacente alla spiaggia delle «Saline» dove è morto Pietro Maggiolini, racconta le fasi dei soccorsi. Dice che per due volte, viste le condizioni del mare, aveva avvertito il gruppo di amici che stavano facendo il bagno e loro, in entrambi i casi, avevano rassicurato dicendo che era tutto sotto controllo. Poi, in pochi istanti, la tragedia. «Ho fischiato due volte, soprattutto quando ho visto che si erano allontanati dalla riva - racconta il bagnino - ad un certo punto, un ragazzo è venuto da me dalla spiaggia libera, dove si trovava il gruppo, per chiedermi aiuto. Sono andato io e il mio collega Giovanni Cicia. Io ne ho salvati tre, il mio collega Cicia ne ha salvati altri. Per Pietro Maggiolini non c'è stato nulla da fare, quando lo abbiamo visto tra le onde era già morto».

11 agosto 2007 - corriere.it

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