Cresce l'odio verso omosessuali ed ebrei

A sottolineare l'escalation di crimini è il rapporto 2007 di Human Rights First. "I pregiudizi basati sulla razza, l'etnia e l'origine continuano a essere le principali forze dietro l'odio e l'intolleranza"


New York, 19 agosto 2007 - Crescono i crimini legati all'odio, soprattutto all'antisemitismo. A sottolinearlo è il rapporto 2007 di 'Human Rights First', organizzazione per la difesa dei diritti umani con sede a New York e Washington. "I pregiudizi basati sulla razza, l'etnia e l'origine continuano a essere le principali forze dietro l'odio e l'intolleranza", si legge nel rapporto.


I dati fanno riferimento al 2006 e mettono in evidenza che i crimini legati all'odio continuano a essere tanti nella Federazione Russa, in Ucraina, Gran Bretagna, Germania e Francia. Questi ultimi tre Paesi tuttavia hanno moltiplicato i loro sforzi per combattere questi crimini. Le minoranze etniche e razziali sono minacciate in molte parti d'Europa, soprattutto nell'ex Unione Sovietica dove vittime di violenze sono soprattutto ebrei, musulmani, Rom, Sinti, e le minoranze cristiane.


"L'antisemitismo continua a esistere a livelli elevati in Europa e in America del Nord - prosegue il rapporto - con una tendenza all'aumento in risposta agli eventi internazionali che coinvolgono Israele". La crisi in Medio Oriente viene invocata per demonizzare gli ebrei e incitare alla violenza. Tra i casi citati quello di un ebreo francese, Ilan Halimi, 23 anni rapito e torturato per tre giorni prima di morire. I squestratori avevano chiesto un riscatto "perchè tutti gli ebrei sono ricchi". In Francia c'è stata una diminuzione del dieci per cento dei crimini dell'odio ma quelli contro gli ebrei sono cresciuti, spiega il rapporto. Ebrei nel mirino anche nella Federazione Russa: il documento riporta l'attacco contro una sinagoga di Mosca nel 2006, che fece nove feriti.


In Russia crescono anche le violenze contro i georgiani dopo le dispute del 2006 tra Mosca e Tbilisi. Persiste la "stigmatizzazione" dei ceceni e "una discriminazione generalizzata" contro i caucasici, che abbiano o no la cittadinanza russa. I rom sono oggetto di attacchi nell'est Europa, in Ucraina in particolare. Non mancano le violenze contro i musulmani, trattati alla stregua di terroristi islamici. In Germania e Russia il numero di crimini legati all'estremismo ha raggiunto il livello più alto dal 2001. Gli autori sono spesso legati a gruppi di estrema destra che hano gli africani come principale obiettivo. E gli afroamericani restano le principali vittime di violenze legate all'odio negli Usa: il 67 per cento nel 2005.


In Gran Bretagna c'è stato un drammatico aumento di violenze legate a pregiudizi razziali e religiosi dopo gli attentati del 7 luglio 2005: il 600 per cento in più. Secondo 'Human Rights First', i crimini contro omosessuali e transgender "sono frequenti e spesso particolarmente brutali", ma i dati forniti dai Paesi sono insufficienti per fare una stima: spesso non si rendono pubblici per non esporre le vittime a nuove violenze. Stesso problema per i crimini contro i disabili, sovente neppure previsti nelle legislazioni sui reati legati ai pregiudizi. "Molto spesso c'è la complicità dei governi", dice il rapporto, che restano indifferenti, o sono compiacenti. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, trenta Paesi in Europa e nordamerica hanno una legislazione che considera i pregiudizi come circostanze aggravanti, ma in molte nazioni i reati cui si applicano queste aggravanti sono limitati.


19.08.07 - qn.quotidiano.net

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