Carcere per i clienti delle baby squillo

ROMA - «Violenza sessuale a minori». Un reato già esistente, previsto dall'articolo 609 del codice penale e che prevede una pena da cinque a dieci anni di carcere. Nessuna legge nuova, ma l'applicazione di quella già in vigore.
E' la ricetta proposta dal sindaco di Genova Marta Vincenzi per colpire i clienti delle baby prostitute, le ragazzine minorenni, ma spesso di origine rumene, costrette a prostituirsi ai margini delle strade. Il primo cittadino dei Ds presenterà la sua proposta martedì prossimo al tavolo della sicurezza nazionale, e la indicherà come strada per combattere chi, andando con le ragazzine-schiave, si rende di fatto complice dei loro sfruttatori.
Un'idea che, piovuta nel bel mezzo del dibattito sulla sicurezza partito dalle ordinanze emesse dai alcuni sindaci ha l'effetto di concentrare l'attenzione anche sul fenomeno della prostituzione e su come affrontarlo. E così se l'idea di punire i clienti piace a uno come don Benzi, da sempre convinto che siano i primi a dover essere colpiti («sono i primi responsabili della schiavitù delle ragazze, perché pagano i criminali affinché tengano a loro disposizione i corpi delle giovani ragazze su cui sfogare i loro istinti sessuali», ha detto ieri il fondatore della comunità papa Giovanni XXIII), nel centrosinistra si riapre il dibattito, specie sulla necessità di approvare leggi ad hoc.
«Non c'è alcun bisogno di provvedimenti straordinari», dice ad esempio il presidente della provincia di Firenze, Matteo Renzi, d'accordo con la Vincenzi. «Si sentono molto proposte in libertà in questi giorni prosegue Renzi - che se da una parte sono positive perché pongono l'accento sul grave problema della sicurezza e in particolare della prostituzione, dall'altra rischiano di essere inutili e inefficaci, ma il problema è applicare la legge, perché la legge c'è, vale per tutti e va fatta rispettare». D'accordo anche il deputato della Margherita Riccardo Villari, per il quale quello della prostituzione è ormai un fenomeno allarmante: «I pochi dati disponibili presentano un fenomeno decisamente preoccupante - spiega - si parla di un numero di minorenni sfruttati per motivi di prostituzione che oscilla tra 18 mila e 23 mila, secondo le stime dell'Interpol. Di fronte a un quadro così drammatico non si può continuare con le chiacchiere e la soluzione immediata c'è: applicare la legge».
Anche Walter Veltroni interviene sul tema. Il candidato alla segreteria del Partito democratico preferisce attendere di conoscere nel dettaglio i provvedimenti adottati dl governo in tema di sicurezza e che dovrebbero prevedere anche interventi sulla prostituzione, ma è d'accordo nel riconoscere che «la prostituzione per strada è inaccettabile».
Il sindaco di Roma va oltre il problema delle bambine-schiave, augurandosi che l'esecutivo abbia pensato anche e soprattutto alla difesa delle donne. «La prima cosa deve essere questa, poi le alternative sono tutte idee in campo».
Più cauto, infine, Roberto Biscardini, della segreteria nazionale dello Sdi. «La cultura della sicurezza e della legalità è diversa dalla cultura della demagogia e della persecuzione a cui si ispirano in questi giorni esponenti sia di destra che di sinistra».


Carlo Rosso - 06/09/07 - liberta.it

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