Da chi hai preso? Ora lo dice il Dna

"Così ereditiamo dai nostri genitori"


ROMA - Lo scienziato, fatto a pezzi, è riuscito a esplorare se stesso. Sminuzzando il suo Dna, Craig Venter vi ha guardato dentro, viaggiando lungo i rami ereditati dai due genitori e scoprendo quanto è grande la differenza tra i cromosomi materni e quelli paterni. La concordia tra i due set di geni riguarda infatti solo il 36 per cento dei frammenti di Dna. Per tutti gli altri, ovulo e spermatozoo al momento della fecondazione si sono trovati a pensarla in maniera assai diversa. E il loro abbraccio all'interno dell'embrione si è presto trasformato in un braccio di ferro dalle regole per noi ancora poco chiare.

Craig Venter, lo scienziato-businessman che nel Maryland ha messo in piedi la società Celera Genomics, dopo quattro anni di lavoro e 7,3 milioni di dollari di spesa è riuscito a leggere il suo Dna dalla prima base all'ultima. Al contrario di quanto avvenuto nel 2001 con il Progetto Genoma Umano, Venter ha letto entrambi i rami del suo Dna: quello paterno e quello materno. Gli strumenti dei suoi laboratori sono in grado di dividere in due gruppi omogenei i 46 cromosomi. Ma per stabilire quale dei due set sia arrivato dall'ovulo e quale dallo spermatozoo occorrerebbe eseguire il test del Dna anche sui genitori.


Le discordanze fra il padre e la madre di Venter riguardano 4,1 milioni di basi su un totale di circa tre miliardi. Ma le differenze sono distribuite in maniera tale da toccare il 44 per cento dei geni. Un bel rebus per il figlio Craig, visto che suo padre è morto a 59 anni per un attacco cardiaco fulminante, sua madre a 84 anni è ancora in perfetta salute. A lui, con le tecnologie attuali, non è dato conoscere quale sia il risultato dell'intreccio dei geni al momento del concepimento. "Ogni volta che osserviamo il genoma umano scopriamo quanto sia complicato" ha commentato Venter in occasione della pubblicazione del suo Dna su Plos Biology. "Abbiamo dimostrato che le differenze fra un uomo e l'altro sono 5-7 volte superiori rispetto a quanto non pensassimo".

Se la diversità dei genomi è il motore dell'evoluzione delle specie, nelle pieghe di queste variazioni si trovano anche le cause di molte malattie. Venter guardando dentro se stesso ha scoperto una predisposizione ad alcolismo, malattie delle coronarie (probabilmente questo tratto deriva dal padre), obesità, comportamento impulsivo e antisociale, Alzheimer.

Il marcatore di quest'ultima malattia è piuttosto preciso, e il premio Nobel per la medicina James Watson (scopritore della doppia elica), che pure a maggio aveva potuto leggere nella sequenza dei suoi geni, aveva chiesto espressamente che il dato sull'Alzheimer gli fosse nascosto. Venter invece conosce solo l'acceleratore, non i freni. Ed è ancora in palio il premio che offrì nel 2003: 10 milioni di dollari a chi sarebbe riuscito a leggere in dieci giorni il genoma di 100 individui a un prezzo inferiore a 10mila dollari ciascuno.


06/09/07 - repubblica.it

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