SOS Obesi e fumo al sud

SOS OBESI E FUMO AL SUD, MALATTIE CRONICHE KILLER


ROMA - Cade il 'mito' del Sud della buona e sana forchetta e degli stili di vita ancora salutari. Proprio nelle regioni meridionali del Belpaese, infatti, si sta registrando, nell'ultimo periodo, un aumento dell'incidenza dell'obesità e del numero dei fumatori soprattutto tra le donne. Cattivi stili di vita che rappresentano gravi fattori di rischio per malattie croniche. Sono loro, sempre di più, i grandi 'killer' della salute: in Europa, le malattie croniche sono infatti responsabili dell'86% dei decessi e del 77% della perdita di anni di vita in buona salute.

E' un allarme è anche un invito a potenziare le politiche mirate alla prevenzione quello arrivato oggi dagli esperti di tutto il mondo riuniti a Roma per la V Conferenza internazionale sulla sorveglianza dei fattori di rischio comportamentali, apertasi all'Istituto superiore di sanità. Il messaggio è chiaro: le patologie croniche, dalle malattie cardiovascolari ai tumori, assorbono il 75% del budget per la salute dei paesi membri e presto i sistemi sanitari non saranno più in grado di far fronte a tale spesa. Dunque, la soluzione, affermano gli esperti, sta appunto nell'attivare sistemi di sorveglianza per monitorare i comportamenti della popolazione e prevenire i fattori di rischio principali per tali patologie. E proprio dal sistema di sorveglianza italiano 'Passi' per la rilevazione costante di dati sugli stili di vita dei cittadini e sui comportamenti a rischio nel nostro Paese, promosso dal ministero della Salute e attivato nel 2007 dopo un periodo di sperimentazione, arriva l'istantanea delle cattive abitudini degli italiani. Con una sorpresa.

Sono le regioni meridionali - tradizionale baluardo della dieta mediterranea e di stili di vita più salutari, almeno finora - quelle che risultano le più colpite da due patologie 'dell'era modernà: obesità e danni da fumo di sigaretta. I dati sono stati elaborati sulla base di 10.000 interviste effettuate da aprile ad oggi. "I comportamenti a rischio per le malattie croniche - ha spiegato il direttore del Centro per il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute, Donato Greco - sono soprattutto alcol, fumo, mancanza di attività fisica e dieta non equilibrata.

Tali fattori hanno diversa rilevanza a seconda delle aree geografiche e proprio il Sud Italia appare più penalizzato: nel Meridione, infatti, aumentano soprattutto le donne fumatrici e l'obesità, colpa anche dell'abbandono della dieta mediterranea per il prender piede di stili di vita legati a ritmi sempre più veloci". Fondamentale è quindi prevenire i fattori di rischio: "Il problema - ha sottolineato il presidente dell'Iss Enrico Garaci - è che i vari paesi investono poco nella prevenzione di tali patologie, solo il 3% rispetto al totale della spesa sanitaria. Riducendo i fattori di rischio, dal fumo alla cattiva alimentazione, si ridurrebbero molto le malattie croniche. Si tratta di una sfida importante che tutti i paesi sono chiamati ad affrontare e gli strumenti di sorveglianza, come il sistema Passi, sono essenziali".

Ma come funzione Passi? La rilevazione avviene attraverso interviste telefoniche effettuate dalle Asl ai cittadini tra 18 e 69 anni. I temi oggetto della sorveglianza sono: rischio cardiovascolare, screening oncologici, attività fisica, abitudini alimentari, consumo di alcol, fumo, sicurezza stradale, salute mentale, vaccinazioni, incidenti domestici. Circa 30.000 gli operatori impegnati nei dipartimenti di prevenzione delle 156 Asl italiane. Le asl acquisiscono dunque le informazioni per decidere, poi, le azioni più mirate a livello locale. Non un sistema centralizzato, concludono gli esperti, ma un "orecchio in casa della gente" per monitorare e spingere alla prevenzione.


24/10/07 - ansa.it

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