Dibattito intorno al "problema droga"

La polemica politica sulla droga in Umbria sembra concentrarsi a valle del problema, come a testimoniare che per la prevenzione ci sono poche idee. Fortunatamente ancora oggetto dei discorsi sono le persone che cadono nella spirale della tossicodipendenza e non altro.
Franco Zaffini, capogruppo An in Consiglio regionale, ha dichiarato che "le morti da overdose continuano, il problema diventa sempre più difficile da evitare e da nascondere, ma la politica regionale è sempre più lontana dal capirlo.”
Due le critiche di Zaffini: “ottuse proposte di riduzione del danno, come la distribuzione di farmaci salvavita e la sperimentazione delle narcosale; attività dei SerT che è completamente inadeguata anzi dannosa".

Per quest’ultimo aspetto l'organico dei SerT dovrebbe essere sufficiente a garantire attività di prevenzione, cura e riabilitazione, che deve essere disponibile 24 ore su 24, che deve provvedere a coordinare gli interventi relativi a Hiv, gravidanze, sessualità etc. “Ebbene - secondo Zaffini - l'organico del SerT di Perugia dispone di soli 15 operatori per circa 800 utenti, lavora con orari d'ufficio, in fasce ristrette durante le feste ed è chiuso la notte; non ha un ambulatorio per le donne tossicodipendenti in stato di gravidanza; non fornisce informazioni per prevenire infezioni e danni ai feti e ai neonati; non comunica con i reparti ginecologici dell'ospedale, né con i reparti di malattie infettive; non ha gli ambulatori per i tossicodipendenti malati di Hiv”.
Critiche anche al processo riabilitativo che passerebbe attraverso le cooperative, “un muro altissimo che è stato volutamente elevato per arginare qualsiasi altro soggetto desideroso di collaborare.”

Per Stefano Vinti (capogruppo Prc-Se) è invece "urgente rafforzare anche in Umbria le politiche di 'riduzione del danno' e avviare azioni contro l'emergenza overdose. E' necessario mettere a punto un sistema di allerta rapido e di pronto soccorso metadonico. Vanno potenziati i Sert di Perugia".
Anche da parte dell’esponente di Rifondazione “serve una politica sociale che privilegi lo scopo di diminuire gli effetti negativi del consumo di droga” e, per l’aspetto al monte del problema, “la repressione invocata da An, con un'ulteriore penalizzazione, ha fallito e produce più consumo e drammaticamente più disperazione e morti. La politica repressiva sull'uso delle sostanze ha innescato meccanismi di emarginazione, clandestinità e criminalizzazione".

La differente impostazione data al problema droga dalle due differenti forze politiche si esplicita, in qualche modo, quando Vinti dichiara: “chi sostiene che la persona tossicodipendente debba arrivare a ‘toccare il fondo’ per decidere di interrompere l'uso di sostanze non considera che i danni correlati, sia sotto il profilo fisico sia sotto quello morale, costituiscono spesso il principale ostacolo a venirne fuori. La riduzione del danno - continua - infatti si basa sulla centralità della persona, il diritto alla salute per tutti, il rispetto delle scelte di vita, la cultura dei diritti e quello della differenza, il valore delle relazioni umane".


06.11.07 - iltamtam.it

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