Giovani senza valori: colpa dei genitori

Cari Italians,

i sogni? Quelli a occhi aperti si possono avere, quando inframmezzate a queste semi-oniriche performance si possono trovare anche delle reali basi sulle quali si dovrebbe appoggiare lo sviluppo di un progetto umano: l’amore per il sapere, l’onestà intellettuale e anche quella di non derubare prossimo e Stato, il culto dell’aspetto più nobile della vita, cioè il rispetto per le idee degli altri, la solidità di un lavoro che permetta di costruire una famiglia, comprare una casa, vedere crescere i figli in un ambiente sano. L’elenco potrebbe essere infinito, ma mi fermo per pura compassione di quelli che si domandano il perché di questa assenza di voglia di vivere nei giovani. Si imputa a coloro che scrivono per professione di non educare abbastanza? Ma mi si faccia il piacere! La famiglia ormai sgretolata in nome del denaro, il più delle volte guadagnato per riempire la vita stessa del superfluo, a questa dovrebbe essere delegato il compito di educare! Genitori assenti, impegnati a dar retta al politico alla moda che invita a "consumare" di più se si vuole una società più benestante e che per ovviare a questa tragica sparizione, riempiono la vita di bambini e adolescenti con tutto quello di più inutile e dannoso che il mercato offre, merce questa che fa il paio con la grande solitudine di cui soffrono le nuove generazioni. Un altro lettore di Italians, austriaco, si chiedeva il motivo della metamorfosi degli italiani nei diversi frangenti della sua vita. Gentile, educato, persino generoso di persona e una quasi belva a bordo della sua scatolina con ruote. Sacrosantamente vero e altrettanto decisivo il messaggio lanciato ai giovani, molti dei quali daranno addio alla vita un sabato notte. Alcool, droga, le discoteche aperte fino all’alba? Non bastano a giustificare lo scempio. A monte c’è l’apatia, la mancanza, al di là di quello avuto per disinteresse tramutato in generosità materiale, di un domani da vivere degnamente e il messaggio subliminale regalato senza parsimonia dagli adulti: agnellini a piedi e leoni nella savana di asfalto. "I have a dream" gridava troppo tempo fa uno degli ultimi sognatori famosi. Ecco, forse se i genitori cominciassero a regalare delle cause nobili anziché playstation o contenitori di piedi fatti di plastica firmata, i giovani comincerebbero a coltivare nel loro orticello, delle proprie cause e dei sogni da perseguire.

Fernando Saracchi , tigerforever@alice.it - 19.07.07 - corriere.it

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