Pedofilia - Sospesi 800 «caschi blu» dell'Onu

Un intero contingente, quello marocchino, è stato sospeso oggi e rimane confinato nella sua caserma in Costa d'Avorio, in seguito alle accuse di stupro di minorenni e sfruttamento della prostituzione

NEW YORK – La misura è senza precedenti: un intero contingente di caschi blu, quello marocchino, composto da circa 800 uomini, è stato sospeso oggi e rimane confinato nella sua caserma in Costa d’Avorio, in seguito alle accuse di stupro di minorenni e sfruttamento della prostituzione.

La decisione, si sottolinea al Palazzo di Vetro a New York, è il frutto della politica di tolleranza zero avviata dall’ex segretario generale Kofi Annan, dopo un primo scandalo a sfondo sessuale che aveva coinvolto in passato caschi blu nella repubblica democratica del Congo, e dopo anni di impunità perchè i casi sarebbero in realtà decine, in tutto il mondo.

Un’inchiesta completa è in corso, ma le prime indicazioni, emerse quando era stato chiesto alle vittime (che come spesso succede non denunciano spontaneamente fatti di questo tipo) se avevano subito violenze, sono particolarmente pesanti. Un portavoce della missione, l’Onuci, ha confermato che i militari marocchini sono rimasti in caserma.“Ciò vuole dire che non partecipano alle nostre operazioni», ha precisato il portavoce Hamadoun Toure, aggiungendo:“Chi sarà riconosciuto colpevole sarà rimandato a casa».

Le accuse riguardano soldati di stanza nella città di Bouake sui quali le Nazioni Unite hanno aperto un’inchiesta, chiedendo inoltre ai diplomatici di Rabat presenti al Palazzo di Vetro di rispondere appena possibile e di fornire tutte le informazioni disponibili.

Secondo fonti Onu a New York centinaia di militari marocchini di stanza a Bouake avrebbero avuto relazioni sessuali con ragazze minorenni.

Complessivamente circa 9mila caschi blu sono dislocati in Costa d’Avorio, provenienti da una quarantina di paesi. I marocchini di Bouake lavoravano insieme con poliziotti del Bangladeh, ingegneri pachistani e medici del Ghana.

L'estensione fino a gennaio della missione in Costa d’Avorio era stata decisa dal Consiglio di Sicurezza proprio questa settimana e i caschi blu lavorano in collaborazione con le forze armate della Francia, l’ex potenza coloniale, per appoggiare il processo di pace dopo l’accordo tra il presidente Laurent Gbagbo e il leader dei ribelli Guillaume Soro.

21/7/2007 - lagazzettadelmezzogiorno.it

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