Più infettati dal virus Hiv

Più infettati dal virus Hiv, colpa della scarsa attenzione
L'Azienda ospedaliera fa appello a chi abbia avuto rapporti sessuali a rischio anche per breve periodo di sottoporsi al test, solo così la terapia può essere iniziata nei tempi giusti

REGGIO EMILIA (21 lug. 2007) - Sono in aumento nella provincia di reggio Emilia i soggetti riscontrati sieropositivi dal test HIV. Questo quanto dimostrato dai dati semestrali rilevati al 30/06/2007 dalla Struttura Complessa di Malattie Infettive della provincia. I soggetti sieropositivi sono in totale 2111 (erano 2072 al 31 dicembre 2006). La suddivisione per tipologia è la seguente:

Tossicodipendenti 1352
Omosessuali e bisessuali 208
Tossicodipendento omo/bisex 50
Figli di madri Hiv+ 2
Partner eterosessuali di soggetti Hiv+ 477
Politrasfusi 2
Emofilici 1
Classificazione incerta 19

Il numero complessivo dei casi conclamati di A.I.D.S. denunciati alla data del 30 giugno 2007 - informa la direzione sanitaria del Santa Maria Nuova - è di 512 mentre i deceduti per patologie correlate all'A.I.D.S., nel corso del I° semestre 2007, sono stati 12 di cui 6 femmine (4 tossicodipendenti e 2 eterosessuali) e 6 maschi (3 tossicodipendenti, 2 eterosessuali e 1 omosessuale) che aggiungendosi a quelli al 31.12.2006 (390) raggiunge il numero di 402 decessi.

Il dato significativo è la crescita del numero di sieropositivi nella fascia di popolazione eterosessuale (passato da 461 del 30/12/2006 ai 477 del 30/06/2007).

Il direttore della Struttura di Malattie Infettive del Santa Maria Nuova - Giacomo Magnani - conferma l'allentarsi della attenzione sul rischio di contrarre l'infezione.

Questo è dimostrato dalla netta diminuzione - da due anni a questa parte - del numero di reggiani che si sottopongono al test HIV. Il professionista spiega che oltre il 60% dei nuovi casi di sieropositività è stato riscontrato in soggetti che, anche per un periodo breve, hanno avuto comportamenti sessuali promiscui ma che non appartenendo alla fascia di popolazione tradizionalmente a rischio - tossicodipendenti ed omosessuali - non sanno di avere contratto l'infezione.

L'appello è quello di sottoporsi al test che, va ricordato, è anonimo e gratuito per tutti. È fondamentale individuare precocemente l'eventuale sieropositività poiché l'avvio tempestivo del trattamento terapico consente di condurre una vita normale per un tempo più lungo.


22.07.07 - emilianet.it

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