Tv a tutto sesso

Sesso, sesso, fortissimamente sesso. La Tv italiana trasmette sesso (e violenza) in ogni fascia oraria della giornata, anche in quella protetta e nessuno protesta. Sesso e violenza sono permessi solo di notte dalla legge, infatti la trasmissione di programmi televisivi contenenti immagini di sesso o di violenza, tali da nuocere alla sensibilità dei minori, è consentita solo nella fascia oraria tra le ore 23 e le ore 7. Invece che succede? Che in tutte le ore si assiste a oscenità e a crimini sanguinosi.


Il numero di immagini e contenuti riferibili ad atteggiamenti e comportamenti sessuali non si può più calcolare. Dall’informazione allo sport, dall’intrattenimento ai programmi espressamente dedicati ai bambini, sono tanti i contenuti, sia le immagini che i discorsi, che riguardano il sesso e i comportamenti ammiccanti o che sottintendono al sesso. Quasi tutti i programmi Tv contengono qualche riferimento sessuale. E se è vero, come è vero, che la televisione ha il potere di influenzare i comportamenti delle giovani generazioni in modo maggiore rispetto alla scuola o alle altre agenzie formative siamo messi bene. E non sono esempi negativi solo i reality, ma anche film, sitcom, serie tv e soap operas.


Alcuni programmi televisivi, poi, di livello bassino e di pesante volgarità, hanno tentato, e periodicamente lo fanno, di ridicolizzare figure care al mondo cattolico, tra cui lo stesso Papa. Naturalmente il Santo Padre non si esprime direttamente. E se c’è qualche cattolico che lo fa? Apriti cielo! Da parte di certa stampa e di certi laicisti di casa nostra scoppia un putiferio: “No, i cattolici non possono parlare! Accettino la satira tout court e basta”. E meno male, verrebbe da dire, che in Italia siamo in una società democratica! Al di là dell’episodio, sorge una domanda: come si fa a capire se un comico è mediocre oppure no?


Due argomenti, più di altri, denotano la pochezza di vari comici italiani (fortunatamente non tutti) che ricorrono nella satira insignificante: sesso e religione. L’ironia sul sesso fa leva sulla complicità di gente che ride, prima ancora che per la battuta in sé, per vantare con autocompiacimento la propria competenza in merito o, forse, perché è sessualmente repressa e vive l'argomento come un tabù da superare anche con risate liberatorie. L’ironia sulla religione suscita consenso perché fornisce un pretesto in più per vivere liberi dal condizionamento dei precetti religiosi, satireggiati sempre con abbondante ignoranza della materia, che mostra lo scarso livello culturale sia di chi fa ironia, sia di chi ne ride, specie se si dichiara cattolico. Quando i due argomenti vengono abbinati, come succede sulla concezione della sessualità insegnata da Gesù, si raggiunge il culmine dell’umorismo miserevole e ignobile. Perché se si vuole ironizzare sulla religiosità sessuofobica, non si prende mai come esempio l’islam. Di spunti di battute ne offre in abbondanza, ma i poco coraggiosi comici nostrani si guardano bene dal correre il rischio di provocare le reazioni violente dei fondamentalisti. Meglio i cattolici, che, evangelicamente, porgono l’altra guancia!


Matteo Orlando - © Copyright Comincialitalia.net - Giovedi 26 Luglio 2007 - comincialitalia.net

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!