Dalla rassegna stampa di ieri

L'amara nota di Alessandro e una lettera:


Nota: quella di oggi, è una di quelle rassegne che non vorrei mai trovarmi a predisporre.
Ho scelto di iniziarla con una lettera di Gianfranco Dellamore, che vi invito a leggere con attenzione.
Davvero non servono commenti.

ASSOCIAZIONE EUROPEA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ONLUS

Lettera aperta ai giudici.

Tutte le domeniche ci si ritrova al cimitero davanti alla tomba dei nostri figli–e uccisi sulla strada.
Empirica terapeutica seduta psicologica d’auto-aiuto, determinata dal ripetersi del giorno dell’ora, dell’attesa dell’incontro ecc…
Domenica un genitore, che, come me, deve adire ad una causa civile contro l’assicurazione del colpevole d’omicidio colposo, dopo discorsi sui problemi perpetui (rabbia, dolore) per l’assenza dei nostri figli sepolti, mi chiede di scrivere, con parole che non offendano i giudici o chiunque altro.
Qual è il tema del discorso?
E’ che, chi perde un figlio ammazzato deve dimostrare che prova dolore.
Per appurare la sofferenza si servono di perizie sul genitore.
Per appurare quanto male provoca al genitore la perdita del figlio, quanto distruttivo è per la vita del genitore, si sottopone l’infelice a visita specialistica.
La prima visita è del nostro specialista di parte che comunica al giudice che chi perde un figlio sta male; le altre sono del perito nominato dal tribunale e del perito di parte dell’assicurazione.
Questo ITER è offensivo e deleterio per chi deve sottoporsi a visita per dimostrare quello che è esplicitamente e da tutti riconosciuto:Chi perde un figlio è rovinato, tutte le altre considerazioni sono solo congetture. L’elaborazione del lutto ecc…
La frase che si è sempre detta è che chi non ha perso un figlio, non può capire quanto infinito sia il dolore, straziante in tutte le cellule del nostro corpo e distruttivo di tutta la nostra vita di relazione.
Solo chi ha perso un figlio lo sa e lo comprende.
Qual è il timore di questo genitore che mi ha invitato a scrivere questa lettera?
E’ che per esprimere tale pensiero molto probabilmente si offenda chi non ha perso figli e che tale argomentazione possa indurre al pensiero che si auguri la perdita dei figli a chi fortunatamente li ha in vita.
Lontano da noi ciò. Nemmeno al più acerrimo nemico auguriamo di provare minimamente il nostro stato infelice.
Stato infelice che si aggrava e ci prostra ulteriormente il subire una verifica del nostro star male per la perdita del figlio.
Chi perde un figlio, non vive più, sta male, gli si crepa il cuore; non c’è più nessun momento e nessun posto dove possa star bene.
L’incomprensione di questo è inaccettabile e non scusabile.
Pertanto chiediamo ai giudici di non far sottoporre a perizia per valutare il dolore ed il danno subiti, chi ha perso un figlio, per di più ammazzato.
La vita tolta ad un essere è il male assoluto del genitore.
Il sottoporre a perizia chi ha perso un figlio è molto offensivo e prostrante per il sofferente.
Si dice che è naturale che siano i figli a seppellire i genitori ed innaturale l’inverso.
Il genitore orbo del figlio chiede che il suo stato sia riconosciuto per legge naturale, non per perizia di chi non avendo perso figli non sa di cosa si parla.
Spero di aver argomentato il pensiero del genitore, davanti la tomba di suo figlio ucciso sulla strada, senza aver offeso alcuno.

Cordialmente.

Gianfranco Dellamore.


23.09.07 - stampa-alcolici.blogspot.com

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!