Individuati e denunciati quattro bulli

Giancarlo Oliani

Sono maggiorenni, tre le ragazze Ma l’indagine non è ancora chiusa


VOLTA MANTOVANA. Identificati e denunciati dai carabinieri quattro giovani, di cui tre ragazze, tutti maggiorenni, accusati di bullismo sulle linee dell’Apam dell’Alto Mantovano, in particolare di quella che collega il capoluogo a Volta. Dovranno rispondere di violenza privata. L’inchiesta lampo dell’Arma, dunque, ha dato i primi importanti risultati. Decine le testimonianze raccolte dai militari che hanno, alla fine, consentito di individuare i responsabili delle vessazioni. Ma, avvertono gli investigatori, l’indagine è tutt’altro che chiusa.
Nelle prossime ore potrebbero scattare altre denunce in quanto, ora che per merito di alcuni ragazzi è stato scoperchiato il vaso di Pandora, le segnalazioni cominciano a piovere un po’ dappertutto.
Anche per questo i controlli saranno estesi ad altri pullman della linea 7, sia all’andata che al ritorno. Questo per scongiurare il rischio che i bulli si trasferiscano su altre percorrenze. Sarebbero infatti una ventina gli studenti che fanno parte del branco e che potrebbero decidere di dividersi per non dare nell’occhio. Non ci sembra che le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi fossero quelle di un pentimento sincero. Marchiare il corpo con un pennarello indelebile, per punire chi non riesce a scrivere su un foglio «accettabili porcate» così com’è avvenuto fino a qualche giorno fa, è visto come uno scherzo non come una violenza. Questi ragazzi non immaginano le conseguenze psicologiche che possono provocare con i loro gesti. E poi, chi dà loro il diritto di prevaricare? Qualcuno deve mettere dei paletti ma nello stesso tempo dare a questi ragazzi la possibilità di comprendere gli errori, evitando - come dicono gli educatori - coercizioni troppo violente o imposizioni che non siano motivate.
Gli psichiatri mantovani, Giovanni Rossi ed Enrico Baraldi, consigliano interventi mirati con educatori che salgano sulle corriere per far dialogare bulli e vittime.
Fenomeni simili accadevano anche in passato, ma un tempo queste cose venivano sbrigati fra gli stessi ragazzi. «E’ giusto che i genitori sollevino le questioni e siano preoccupati per quanto succede - commenta lo psichiatra- ma poi la soluzione deve venire da un confronto fra gli stessi giovani. Sicuramente alla presenza di un educatore esperto in dinamiche di gruppo fra adolescenti. Penso ad un momento guidato che possa far dialogare e comprendere i giovani sul bus». Ora che la situazione è venuta a galla, tutte le istituzioni promettono di fare la loro parte: dall’Apam che manderà i suoi ispettori su tutte le linee, anche sulle corse per Goito e Cvriana, al Comune che farà scendere i campi gli assistenti sociali. Molti genitori sono caduti dalle nuvole. Non immaginavano nemmeno lontamente fenomeni di questo tipo. Anche questa consapevolezza ora andrà ad incidere, speriamo, in modo positivo.


25 ottobre 2007 - espresso.repubblica.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!