Ubriachi al volante? Addio palloncino

Per scoprirlo basta la carezza di "Ekey"

Sonia Papuzza

Prova del palloncino, test di equilibrio, tampone per raccogliere il sudore. Sono diversi gli strumenti usati sulla strada per scoprire chi guida ubriaco e impedirgli quindi di scorrazzare con il proprio mezzo. Ma tra poco vedrà la luce anche un nuovo rilevatore di ebbrezza, che è ancora in fase di studio, ma a detta dei suoi inventori è più sicuro ed efficace degli altri. Sì, perché nessuno di quelli in uso finora è completamente attendibile: l´unico metodo di accertamento sicuro al cento per cento è quello dell´analisi chimica, che permette di controllare la presenza effettiva di alcol nel sangue. Ma è anche l´unico metodo che non può essere usato dalle forze dell´ordine nelle strade, perché comporta il prelievo di un campione di sangue ed è quindi, oltre che estremamente invasivo, anche scomodo.
A risolvere il problema sono stati quattro giovani palermitani che con il loro progetto, "Ekey", hanno vinto pochi giorni fa il premio speciale del concorso "Fai valutare la tua idea imprenditoriale" indetto dalla Camera di commercio di Milano. «Ekey è un rilevatore etilico di nuova concezione - spiega Davide Mannone, responsabile del progetto - che permetterà di misurare il tasso alcolico nel sangue evidenziandone la presenza attraverso degli emettitori e rilevatori di onde elettromagnetiche. L´unico metodo infallibile oltre a quello del prelievo sanguigno». Infatti con gli altri strumenti, come il famoso "palloncino" o il tampone, i risultati possono essere inficiati da fattori esterni o dalle condizioni psicofisiche del soggetto, come l´avere appena fumato una sigaretta o essere in iper-ventilazione.
In pratica gli esiti possono essere falsati se l´esame non viene eseguito più volte e in totale assenza di possibili interferenze esterne. Per di più la strumentazione necessaria è piuttosto ingombrante e poco agevole. Il metodo che sta alla base di Ekey invece, quando verranno stabiliti i parametri definitivi, sarà completamente attendibile. Il principio è quello dell´assorbimento di energia delle onde elettromagnetiche che passano attraverso i tessuti biologici: in pratica, vengono emesse delle onde e viene rilevato quante di queste attraversano il tessuto e quante no.
Conoscendo lo spettro di assorbimento delle onde dell´etanolo, è possibile individuare quanto ne è contenuto nel tessuto oggetto dell´esame e quindi nel sangue. Le onde elettromagnetiche sono già in uso in medicina per lo studio di alcune componenti ematiche, come ad esempio l´ossigeno, e l´utilizzo di questo sistema permette costi contenuti e dimensioni ridotte, tanto che Ekey potrebbe assumere la forma di un portachiavi o di un sensore posto sul cruscotto dell´auto accanto al volante. Per la rilevazione infatti basta un dito: l´etanolo si distribuisce uniformemente nell´acqua presente all´interno del corpo e quindi la sua presenza può essere rilevata tanto in un polpastrello quanto nel braccio, nel lobo dell´orecchio e in qualsiasi altro punto venga ritenuto più comodo.
Gli ideatori di ekey sono Davide Mannone, Alfredo Catalano, Salvatore Ritrosi e Dario Rocco. Tutti laureati alla facoltà di Ingegneria di Palermo. Con il premio ricevuto dalla Camera di commercio milanese vogliono fondare un´azienda e andare avanti con il progetto. «Stiamo cercando degli investitori - conclude Mannone - che ci permettano di spingere sull´acceleratore soprattutto ora che la situazione degli incidenti stradali causati dall´ebbrezza sta diventando emergenza». Intanto il gruppo ha incassato l´interessamento del Ministero della salute e l´appoggio dell´Università di Palermo, che si è impegnata a condurre gli studi sulle onde elettromagnetiche, sulle migliori frequenze da utilizzare e sulle possibili interazioni di altre sostanze, come i farmaci, anche solo temporaneamente presenti nell´organismo.


26/10/07 - espresso.repubblica.it

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